Carceri sull’orlo dell’esplosione in Toscana. Ormai sono mesi, se non anni, che le pagine dei quotidiani regionali e nazionali, riempiono le loro colonne con notizie e aggiornamenti di cronaca che riguardano rivolte dei detenuti all’interno degli istituti di pena della Toscana. Strutture sovraffollate che rendono spesso difficile anche l’operato della Polizia penitenziaria. A Firenze, è partita un’iniziativa di protesta per provare a dire no a tutto questo. Uno striscione, lungo 6 metri, con la scritta 'amnistia' è stato esposto dal Ponte Vecchio da alcuni esponenti radicali e dell'associazione Andrea Tamburi. L'obiettivo dell'iniziativa, hanno spiegato i promotori, è quello di denunciare «l'illegalità dello stato della giustizia e delle carceri nel nostro Paese».
 
Le parole dei promotori«Chiediamo al Parlamento un'amnistia – ha spiegato Maurizio Buzzegoli, segretario dell'associazione Andrea Tamburi -, un' amnistia subito capace di riportare nel nostro Paese lo stato di diritto e capace allo stesso tempo di liberare le carte di magistrati e giudici, affinché quei milioni di italiani che sono all'interno delle tenaglie della giustizia civile e penale possano liberarsi da questo fardello. Un'amnistia subito – ha proseguito – per ristabilire il principio della dignità umana su quello dell'esecuzione della pena».
 
L’iniziativa e la denuncia«Molti detenuti – ha detto ancora Buzzegoli, rispondendo alle domande dei giornalisti -, anche in Toscana, hanno aderito allo sciopero della fame non violento promosso da Marco Pannella». Per Buzzegoli anche i tafferugli nelle carceri «sono dovuti ad una insofferenza: c'e' un livello di sovraffollamento che condiziona gran parte della loro giornata. Nei 18 istituti di pena toscani, in base a dati aggiornati al marzo scorso, sono presenti oltre 4 mila detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 3200 persone, un terzo dei quali sono in attesa di giudizio».

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