«Deve essere chiaro: il servizio sanitario non si tocca. Se lo ficchino bene in testa il presidente Monti e i suoi ministri». È stato questo il messaggio, chiaro ed inequivocabile, postato sul suo profilo Facebook, dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. «Si possono eliminare gli sprechi ma non i servizi, né i livelli di assistenza – ha scritto Rossi -. Chi tocca il servizio sanitario nazionale tocca i fili dell'alta tensione politica. Mi opporrò e combatterò con tutte le mie forze contro il taglio ai servizi sanitari. Sono sicuro che vinceremo».
No a tagli lineari Parole che fanno eco a una nota già diffusa ieri dalla Regione Toscana in seguito ad un incontro cui ha partecipato lo stesso Rossi in vista dell’attuazione della manovra cosiddetta ‘Spending Review’, con un decreto che verrà approvato in settimana. Ieri, dopo l’incontro tra Regioni, Autonomie locali e il commissario per la razionalizzazione della spesa Enrico Bondi, Rossi aveva così commentato: «Il punto critico è che il governo annuncia al tempo stesso di voler tagliare da subito anche il fondo per la sanità. Senza però precisare né l’entità né i criteri del taglio. Questo rischia di tradursi in una mazzata inaccettabile sui servizi. Per evitarla ho avanzato al governo una proposta precisa e, credo, ragionevole: dateci – aveva detto il governatore toscano a Monti -, i compiti a casa, nel senso di indicarci precisi obietti, dateci strumenti legislativi per intervenire sui contratti in essere e poi un periodo di tempo preciso (ad esempio un mese) per intervenire e ricontrattare le forniture al di sopra dei costi mediani. Poi, solo allo scadere del tempo concesso, applicate i tagli. In questo modo avremmo la certezza che i tagli non finirebbero per penalizzare i servizi ai cittadini. A queste condizioni, avendo tempi e strumenti – ha poi concluso Rossi -, sono disponibile a fare la mia parte, a ridiscutere la fornitura di beni e servizi, altrimenti il rischio è che si intervenga con tagli lineari, che non sarebbero altro che un ulteriore colpo all’offerta dei servizi».