Ci sono palchi che ospitano i grandi nomi della musica nazionale e internazionale rincorsi nelle città italiane, specie d’estate, per lo spettacolo o il concerto dell’anno. Ci sono poi altri palchi, meno luci e meno casse, più piccoli a dimensione di quel paesino, di quel borgo o di quella campagna che non guarda neanche a monetizzare ma semplicemente a proporre, scovare, scommettere su un “sottofondo musicale” vivo da tempo ma non sempre sotto le luci dei riflettori. Questa è musica dal vivo.

Tv Spenta A Rapolano Terme, in uno dei quei piccoli palchi, è andata in scena una grande manifestazione con tre giorni tutti all’insegna del rock e in grado di dare spazio a tanti gruppi emergenti del “sottofondo musicale” toscano e non solo. A “TvSpenta dal vivo”, su quello stesso piccolo palco, sono poi saliti gli Zen Circus (guarda il video). Tre ragazzi cresciuti con la cultura di strada e dei centri sociali a Pisa e che di quella stessa cultura adesso fanno manifesto del loro genere musicale, rock nella più pura essenza, testi taglienti, sarcastici, essenziali di denuncia e in grado di raccontare un Paese e una realtà che giocano tra l’onirico e l’assurdo. Sotto quel piccolo palco, scesi i pochi scalini, li abbiamo incontrati «Per noi le cose stanno andando molto bene – ha sottolineato Karim Qqru -. In Italia c’è fermento musicale ma i mezzi da parte dello Stato sono al minimo storico. Noi riusciamo ad essere sempre in tour perché fortunatamente esistono associazioni, come quella di TvSpenta, che riescono ad  organizzare eventi di spessore. I fondi  rispetto alla fine degli anni Novanta sono un quarto. Ai nuovi gruppi consigliamo di suonare in tutte le condizioni. Noi tre siamo cresciuti in un centro sociale dove se ne vedono di cotte e di crude. Se uno ha la volontà di emergere deve avere la pazienza di fare un percorso di formazione. Se uno vuole fare tour di un certo livello già da subito può anche smettere».

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