Costi di produzione sempre più elevati e allevamenti tradizionali sempre più di piccole e medie dimensioni. Sono questi i motivi principali di un trend che appare irreversibile. E in Toscana è allarme per gli allevamenti di razza Chianina. Lo sottolinea la Confederazione Italiana Agricoltori Toscana alla vigilia del convegno (leggi) per il rilancio e la valorizzazione della razza Chianina in programma domani a Bettolle (SI) di fronte ad un calo, negli ultimi cinque anni, dei capi di Chianina del 4,9%. E laddove gli allevamenti riescono a raggiungere dimensioni più ampie, tuttavia, non sono in grado di sopperire alle tante piccole aziende che chiudono (-3,2% dal 2009 al 2011).
Crescono in Umbria e Lazio Un calo significativo che ha però interessato solo la Toscana mentre invece in regioni limitrofe come il Lazio e l’Umbria si registra un aumento, sui capi, rispettivamente del 10,5% e del 7,4%. “Di fonte a questa crisi – spiega Giordano Pascucci presidente Cia Toscana – bisogna puntare sul miglioramento genetico della razza, rendere competitivo il sistema di allevamento e avere rapporti più stretti all’interno della filiera (produzione, trasformazione e distribuzione) affinché sia maggiormente valorizzato il prodotto nato ed allevato in Toscana”.Solo negli ultimi tre anni (2009-2011) i capi di razza Chianina sono passati da 21.265 (2009) a 20.354 (2011) mentre erano oltre 22mila nel 2007; il numero di vacche è passato da 9.717 a 9.348, mentre il numero di aziende è passato da 581 a 562.
Ultimi tre anni in calo Sono Arezzo, Siena e Grosseto le province toscane in cui è più consistente l’allevamento della Chianina. Arezzo conta 181 aziende, 2.942 vacche e 6.438 capi; Siena 108 aziende, 2.200 vacche e 5.033 capi; Grosseto130 aziende, 2.067 vacche e 4.596 capi. Ma per tutte e tre le province l’ultimo triennio è stato in perdita: Arezzo ha fatto segnare un -3,2% di aziende; -2,5% di vacche; -0,2% di capi; Grosseto -4,4% di aziende; invariato il numero di vacche; -3,8% di capi; Siena -0,9% di aziende; -3,6% di vacche; -3,4% di capi.