L’estate irrompe e il clima per il calcio italiano inizia a farsi veramente rovente. A Roma, nell'ex Ostello della Gioventù del Foro Italico partirà il processo sportivo al Calcioscommesse con 61 tesserati e 22 società coinvolte. Tra le toscane ci sono Empoli, Siena, Livorno ma è soprattutto il Grosseto a rischiare una pesante penalizzazione dagli sviluppi di questo procedimento.
 
Solo responsabilità oggettiva per il Siena Si indaga sul campionato di Serie B dello scorso anno e della precedente stagione. Facendo una breve parentesi sul Siena (leggi), il club bianconero risponde in questo processo soltanto per responsabilità oggettiva sull'attività illecita del proprio tesserato Filippo Carobbio, così come lo Spezia, neopromosso in Serie B, ultimo club in cui il giocatore ha militato. Gli sviluppi di questi giorni emersi dalla Procura di Cremona e quindi le posizioni del presidente Massimo Mezzaroma e dell'allora tecnico Antonio Conte, su tutti, saranno al centro dell'attività inquirente del Procuratore federale Stefano Palazzi solo in un secondo momento, a luglio per la precisione, quando i bianconeri toscani rischieranno di essere accusati di responsabilità diretta nelle presunte combine. Imputato di responsabilità oggettiva anche il Livorno, solo presunta per l’Empoli.
 
Grosseto thrilling È invece il Grosseto a rischiare grosso in questo processo. Ancora una volta il protagonista è Carobbio che giocava proprio in Maremma sue stagioni fa. «Siamo parte lesa – ha tuonato il presidente Camilli -. Se non avessimo avuto quelle serpi in seno saremmo andati in Serie A». Il numero uno del Grosseto porterà a discolpa del club le sue denunce, fatte in tempi non sospetti e mai prese in considerazione. Il guaio però per i maremmani è che la penalizzazione è cosa certa, almeno per responsabilità oggettiva. Durante i suoi interrogatori, il pentito Carobbio ha parlato di ben nove partite combinate tra il giugno 2009 e il maggio 2010: parole che sono state confermate da Conteh e da Acerbis, che ha confermato il tutto dopo il megablitz della Polizia di lunedì che ha fatto scattare anche le manette per l’ex biancorosso. Preoccupano infine poi le dichiarazione di un altro ex grossetano, Marco Turati. «Le combine del Grosseto e dell'Ancona (1-1, del 30 marzo 2010, ndr) sarebbero state fatte in seguito ad accordi tra direttori sportivi e dirigenza dei club». È quanto avrebbe confessato il calciatore al gip nel corso dell'interrogatorio di garanzia. Turati avrebbe quindi confermato i sospetti degli inquirenti, convinti da tempo che la manipolazione degli incontri non riguardi solo i calciatori.
 
La difesa Affermazioni pesanti che inguaiano e non poco la società biancorossa. In questo caso infatti si parlerebbe non più di responsabilità oggettiva ma bensì diretta e la retrocessione sarebbe automatica. Questo sarà indubbiamente uno dei fattori cui si terrà maggiormente conto quando verranno decise le entità delle pene. Il Grosseto comunque sembra pronto a dare battaglia in sede processuale e attraverso il suo avvocato Grassani ha già depositato in Procura una sua memoria dove sostanzialmente afferma che le combine sono sempre andate contro gli interessi, sportivi s’intende, di una società che due stagioni orsono stava lottando addirittura per la Serie A. A luglio sarà poi la volta del maxiprocesso di Serie A, quando Palazzi porterà alla sbarra Mezzaroma (Siena) e gli altri. Come dire, in attesa del piatto forte il calcio toscano si gode questo bell’antipasto maremmano. Con la speranza che non rimanga indigesto.