Consiglio comunale affollatissimo e teso per tutta la giornata a Siena. Dopo la conferma delle dimissioni da parte del Sindaco, Franco Ceccuzzi, i lavori sono andati avanti tutto il giorno fino al tardo pomeriggio quando è stato nuovamente bocciato il bilancio consuntivo 2011 come accadde lo scorso 27 aprile (leggi): 17 voti contrari e solo 15 favorevoli con l'astensione di Gabriele Corradi. I consiglieri del Pd "dissidenti" hanno confermato il loro voto negativo, facendo di fatto andare un'altra volta in minoranza la coalizione di centro sinistra che da un anno governava la città. In tarda mattinata ad agitare le acque anche una conferenza stampa dei partiti della coalizione che hanno avuto parole di fuoco verso i "dissidenti" (leggi).

Intanto in mattinata l'intervento di Franco Ceccuzzi aveva riscosso grandi applausi dal folto pubblico di cittadini giunti nella Sala del Capitano dopo l’annuncio delle dimissioni della scorsa notte. Agli applausi per Ceccuzzi, erano seguiti i fischi per il presidente del consiglio comunale Alessandro Piccini che, al rientro in aula, aveva parlato personalmente con alcuni cittadini presenti in sala poi chiedendo «scusa» per alcune espressioni usate nel momento in cui era partito l'applauso per Ceccuzzi.

Le verità di Ceccuzzi Sono le 11.30 quando Franco Ceccuzzi prende la parola. «Sono qui davanti a voi con amarezza e dispiacere che non ci sono più le condizioni per governare. Fase di stallo e situazione di instabilità che non mi permettono di svolgere il mio ruolo. Un pensiero va a tutte le vittime del vile attentato di Brindisi e del terremoto dell'Emilia. Quello di oggi è un passo difficile ma inevitabile, dopo che alcuni consiglieri di maggioranza mi hanno tradito. Vile ricatto nei confronti della mia persona. Un atto di pochi volto ad arrestare processo di rinnovamento e cambiamento che sta iniziando a dare i suoi frutti. Ci saranno momenti difficili da affrontare. Ci siamo adoperati per portare a Siena grandi competenze, come Profumo alla guida della Banca. Una scelta da cui ha avuto origine la spaccatura e il tradimento degli otto consiglieri di maggioranza.La volontà di rafforzare il Comune è stata contrastata in ogni modo sin dall'inizio quando abbiamo cercato di restituire ai senesi il policlinico Le Scotte, come centro di eccellenza dove la sanità sia libera dalla politica. Le Scotte deve tornare ad essere un ospedale pubblico, lontano da gruppi di potere».

«Mai più Sistema Siena» «La centralità del Comune ha sempre significato netta distanza dal "sistema Siena", che ha solo danneggiato la città. Sull'acquisto di Antonvenetta la magistratura farà chiarezza ma deve considerare anche la stagione in cui ciò avvenne, una stagione di veleni che hanno portato a scelte sbagliate. "Discontinuità", tredici lettere che fanno paura ogni volta che sono pronunciate e che sono state l'altro elemento di tradimento. La discontinuità con la quale abbiamo operato mirava al risanamento dei conti, taglio della spesa e dei dirigenti, concretizzata anche in un rapporto diretto con cittadini, l'esperienza più bella di questi 12 mesi. Ho sempre cercato di ascoltare tutti, facendomi carico delle aspettative. Dopo anni di chiusura del palazzo, credo che questo sia stato un importante passo in avanti. La discontinuità si è concretizzata anche attraverso i bonus per i nuovi nati e i parcheggi rosa, ci siamo lasciati alle spalle un decennio buio, abbiamo rafforzato i rapporti tra città e provincia e ricercato finanziamenti europei e statali. Molto è stato fatto anche in urbanistica, mentre sul fronte cultura abbiamo raccolto la sfida di Siena Capitale della Cultura, con la creazione di un comitato internazionale. Abbiamo valorizzato il Santa Maria della Scala, che deve diventare il cuore vivo della città. Questi i frutti della nostra discontinuità in linea con quello che ci aveva chiesto Siena».

«Siena merita di più di traditori e voltagabbana» Tutti in quest'aula devono essere consapevoli che Siena non tornerà indietro ma i senesi hanno ben chiaro in mente la faccia di quei traditori e voltagabbana che hanno portato a  questo. Unico rammarico è non aver capito quanti di voi già tramavano e inciuciavano alle nostre spalle e sulla pelle della città che sta vivendo un momento difficilissimo. Questi cospiratori non hanno mai avuto reale intenzione di ricucire i rapporti, chiedendo condizioni assurde. Questa città merita di più, un sindaco che abbia il pieno appoggio della sua maggioranza. Questa è stata una scelta meravigliosa, la prima volta che ho indossato la fascia tricolore o che ho sentito i fischi della piazza nel giorno del Palio. 368 Giorni sono pochi per tutte le idee che avevamo in mente ma sono sicuro che Siena saprà superare anche questo. Grazie di cuore non a tutti, ma a consiglieri e assessori che sono stati leali con me e con la città». Un applauso molto lungo ha salutato queste parole conclusive.

Momenti di tensione Al termine dell'intervento del sindaco dimissionario, il presidente del Consiglio comunale, Alessandro Piccini, uno dei cosiddetti dissidenti, ha sospeso la seduta e, abbandonando l'aula, ha commentato: «Bene, abbiamo finito con le sceneggiate organizzate». A quel punto sono partiti i fischi di alcuni cittadini. «Siamo a casa nostra, dimettiti», hanno detto. Poi, dopo aver provato a rispondere, Piccini è uscito dall'aula, seguito dal sindaco e dai membri della Giunta. La seduta si era già infuocata all'inizio dei lavori quando l'assessore Alessandro Mugnaioli, in risposta all'interrogazione del consigliere Lorenzo Brenci in merito al parcheggio in Via Frajese aveva detto: "Sarò breve perché mi sembra che tutti attendiamo l'intervento del sindaco. Mi sembra di assistere ad una pantomima". L'assessore era stato richiamato dal presidente del consiglio comunale a non eccitare gli animi e i presenti (molti cittadini oltre alla stampa) avevano applaudito, fischiando lo stesso Piccini che aveva minacciato di far uscire tutti dall'aula.

Le dimissioni di questa notte Si è dimesso il sindaco di Siena Franco Ceccuzzi. A darne la notizia lo stesso primo cittadino ieri sera con un comunicato in cui lo stesso sindaco spiega di aver profuso un impegno incessante alla ricerca della continuità del mandato amministrativo. Oggi il sindaco avrebbe dovuto presentare il bilancio per l'approvazione al consiglio comunale, bilancio bocciato lo scorso 27 aprile con il voto negativo di 7 esponenti del Pd (6 ex Margherita e uno vicino alla Cgil) che avevano votato con l'opposizione. 

La maggioranza non c'è più Il sindaco Franco Ceccuzzi (Pd) ha spiegato di aver verificato che non esiste più la maggioranza uscita dal responso elettorale di 12 mesi fa. Proprio per questo ha consegnato al segretario generale del comune di Siena le sue dimissioni. I cosiddetti 'ribelli' dell'ex Margherita avevano scelto di votare contro il bilancio dopo che circa un mese prima Ceccuzzi aveva scelto i nomi da indicare alla fondazione Mps per il nuovo Cda di Banca Monte dei Paschi di Siena. Tra questi nomi anche quello del neo presidente del Monte, Alessandro Profumo. Il Comune, infatti, insieme alla Provincia nomina 13 dei 16 consiglieri della Fondazione che a sua volta controlla il 36,5% del Monte dei Paschi.