«Il trasporto pubblico va aumentato in Italia non ridotto, per diminuire l’uso dei veicoli privati e fornire un servizio moderno ed efficiente». Lo ha detto il presidente di Confservizi Cispel Toscana Alfredo De Girolamo, intervenendo oggi a un seminario sui problemi e le prospettive del Trasporto Pubblico Locale in Toscana organizzato dalla Provincia di Firenze. «Per questo – ha aggiunto – continuiamo a chiedere che sui tagli ci sia un ripensamento e si definisca una politica di crescita del servizio nei prossimi anni, per migliorare la mobilità e ridurre l’inquinamento».

La situazione toscanaNel sottolineare come il principale problema del settore sia ancora «la definizione delle regole economiche di fondo di funzionamento che devono essere ispirate in modo rigoroso al rispetto del principio di equilibrio economico finanziario», De Girolamo ha preso in esame la situazione alla luce della gara unica regionale che è entrata nella fase operativa.  « La Toscana – ha detto – ha da tempo applicato la normativa nazionale sul Tpl su gomma ispirata al criterio della liberalizzazione e delle gare. Si è trattato di una scelta chiara e condivisa, colta dal nostro sistema di impresa come opportunità per superare la municipalizzazione e collocarsi sul mercato». La stessa cosa non è stata fatta né da altre Regioni, in cui continuano a permanere gli affidamenti diretti, né nel trasporto su ferro.

CriticitàTuttavia restano ancora pesanti incertezze: «Il quadro finanziario della gara regionale è ancora incerto –ha proseguito il presidente di Confservizi Cispel Toscana – non sono definite le risorse nazionali, gli enti locali fanno fatica a garantire per 9 anni le risorse previste dall’accordo regionale e ancora non si è fatto chiarezza sul sistema tariffario». La Regione Toscana ha scelto di definire una propria quota di finanziamento pari a 160 milioni l’anno per 9 anni per il servizio e 30 milioni l’anno per gli investimenti. Si tratta di un importo inferiore a quello del 2010, e riferito ad un numero inferiore di chilometri.

Il futuro Questa seconda sessione di gare in Toscana deve dunque «rappresentare l’occasione per un salto di qualità della regolazione in questo settore a partire dalla qualità delle stesse procedure di gara», ha detto ancora De Girolamo: «Solo così è possibile attendersi dal mercato un’offerta capace di rispondere agli enormi problemi di mobilità della nostra regione e del nostro Paese e ai collegati enormi problemi di qualità ambientale, come i dati sull’inquinamento dell’aria nelle città italiane di questi mesi documentano drammaticamente». Per quanto riguarda le politiche industriali, infine, «la gara regionale deve rappresentare l’occasione per un salto di qualità dell’industria toscana del trasporto». Le aziende pubbliche e private toscane hanno sottoscritto un accordo nel febbraio 2011 per la partecipazione congiunta alla gara. Si stanno definendo gli ulteriori accordi, mentre il quadro risente di elementi di novità importanti come la gara per la vendita di Ataf e i processi di riorganizzazione interna del Ctt: «Ma l’obiettivo rimane immutato – ha concluso De Girolamo – quello di costruire un polo regionale toscano misto pubblico privato, capace di fornire un buon servizio alla Toscana e competere sui mercati nazionali».

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