Alla fine è accaduto quello che si temeva e si paventava come rischio grave per la città e per l’ente. Il Consiglio comunale di Siena non ha approvato per due voti il bilancio consuntivo relativo all’esercizio 2011. Il rendiconto di gestione 2011 presentava un disavanzo di esercizio di 2,144 mln di euro che porta il disavanzo complessivo a 6,470 milioni. Il sindaco Franco Ceccuzzi, con 17 voti contrari e 15 favorevoli perde così la maggioranza che lo aveva eletto appena un anno fa con il 54% dei voti (leggi) e che gli garantiva in Consiglio 21 seggi (15 del Partito Democratico) su 32. Il sindaco, subito dopo la votazione, ha chiamato il prefetto Renato Saccone a Siena solo da qualche settimana (leggi).
Partito Democratico a pezzi Per la strada a perdere i pezzi è soprattutto il Partito Democratico, visto che in 7 (Giovanni Bazzini, Anna Gioia, Luca Guideri, Giancarlo Meacci, Lucio Pace, Alessandro Piccini, Gian Luca Ranieri) decidono di votare contro un atto dell’esecutivo, cui si aggiunge il voto contrario della Francesca Mugnaini, da qualche settimana uscita dal gruppo dei Riformisti. I consiglieri sono quasi tutti riconducibili all’area della ex Margherita facente capo ad Alberto Monaci (presidente del Consiglio regionale) e Alfredo Monaci, escluso Giancarlo Meacci di area Cgil. Il nervosismo nei giorni della vigilia è stato a livelli molto alti (leggi), tanto che la Direzione provinciale del Pd convocata in settimana in Federazione è stata poi rinviata sine die. Sembrava che un accordo regionale, benedetto dal segretario Andrea Manciulli, avesse almeno convinto Alberto Monaci a rivedere la sua posizione. Così oggi non è stato.
Il precedente Non si è così ripetuta la votazione dello scorso 3 aprile, quando su una mozione relativa alla Fondazione Mps, nonostante le divergenza, la maggioranza si coagulò su un documento che accolse anche i voti della ex lista civica e di Gabriele Corradi, oggi assente.
Che succede adesso A questo punto al Sindaco si aprono due strade. Può andare dal Prefetto a chiedere una deroga per approvare il consuntivo dopo la data ultima prevista per legge che è il 30 aprile, e tornare così in Consiglio a cercare di nuovo una maggioranza. Ma ci vogliono motivazioni forti e devono essere accettate dal Prefetto. In quel caso il Comune di Siena avrebbe ulteriori 60 giorni di tempo per approvarne uno nuovo; dopo quella scadenza, sarà lo stesso prefetto a chiedere ai consiglieri l'approvazione entro ulteriori venti giorni dopo i quali disporrebbe l'intervento di un commissario sul bilancio. Oppure il sindaco può dare le dimissioni come atto politico forte. Soprattutto contro una parte del suo stesso partito che nell’ora decisiva gli ha votato contro. La storia politica a Siena comincia a prendere una inedita pendenza.