Un mito, un culto che ha affascinato e appassionato generazioni e generazioni di italiani e non solo. È la Vespa, il motociclo forse più famoso al mondo che nella giornata di oggi compie il suo 66esimo compleanno. Era infatti il 29 marzo 1946 quando il modello venne presentato al mercato, circa un mese prima di essere brevettato, nella giornata del 23 aprile dello stesso anno. Un oggetto diventato culto e che trova le sue radici in Toscana, nella Piaggio di Pontedera (Pisa), storica azienda che creò il primo prototipo, su progetto dell'ingegnere aeronautico Corradino D'Ascanio. Il nome, divenuto in seguito famoso in tutto il mondo, sembra sia nato da un'esclamazione di Enrico Piaggio che alla vista del prototipo esclamò: «Sembra una vespa!», per via del suono del motore e delle forme della carrozzeria.
Dalle origini al mito Forse la più grande innovazione di questo modello, che contribuì al suo successo planetario, fu la presenza di una carrozzeria portante, che sostituiva il telaio e che copriva integralmente il motore e le parti meccaniche principali, con i risultati di una protezione efficace dalle intemperie e del poter utilizzare finalmente la motocicletta con l'abbigliamento di tutti i giorni, sfatando la nomea della motocicletta che imbrattava il guidatore. Il primo prezzo di vendita, di 68mila lire, equivaleva a diversi mesi di lavoro di un impiegato, tuttavia la possibilità del pagamento rateizzato fu uno stimolo notevole per le vendite: la Vespa dette il primo impulso alla motorizzazione di massa in Italia e divenne simbolo del grande boom economico dello Stivale negli anni’50, prima ancora dell'avvento di un'altra grande protagonista, la Fiat 500. A questo contribuirono gli slogan (ancora indelebile il «Chi Vespa mangia le mele»), le campagne pubblicitarie e l’apparizione in molti film: prima su tutte quella in Vacanze Romane nel 1953, dove Gregory Peck guida Audrey Hepburn in una visita tra le bellezze della capitale italiana a bordo di una Vespa lanciata da quel momento alla ribalta mondiale.
Una veste sempre nuova Nel corso degli anni poi la Vespa ha saputo rinnovarsi e proporsi sul mercato in vesti sempre nuove per innovazione e tecnica specifica. Dal cambio all’iniezione, passando per le diverse scocche e telai, una sola cosa non è cambiata: lo stile. Nonostante lo scorrere degli anni, la Vespa rimane uno degli esempi di design industriale più riuscito al mondo. La sua linea, pur variando nel particolare, rimane inconfondibile nell'insieme: qualsiasi sia il modello, qualsiasi sia l'anno di produzione, le sue caratteristiche fondamentali rimangono impresse a tal punto che l'oggetto-Vespa è identificabile in modo univoco. E tutt’oggi, nelle città di tutto il mondo, gli ultimi prototipi (e non solo) sono ancora i più presenti tra le vie del centro, agli stop dei semafori o nelle strade di periferia e di campagna dove, possiamo dire storicamente, la Vespa trova il suo habitat naturale. «Ma come è bello andare in giro con le ali sotto piedi, se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi», cantava il giovanissimo gruppo dei Lunapop all’inizio degli anni 2000. Segno indiscutibile che questa ‘vecchietta’ di 66 anni continua ad essere una vivace e accattivante ragazzina. Buon compleanno Vespa.