Si spengono le luci sul palco del teatro Verdi di Poggibonsi e insieme a loro si spengono le speranze di un’officina culturale e sociale che, in 16 anni di attività, ha saputo produrre e dare vita a idee, proposte, momenti di aggregazione, in grado di FARE cultura.
 
Affitto e spettatori, i numeri che contanoIl teatro Verdi chiude perché l’amministrazione comunale non ha più i fondi per pagare l’affitto delle strutture (24mila euro annui) ai tre soci privati proprietari. Il Comune di Poggibonsi, però, ha sempre dato un contributo per la gestione. Nel 2011 sono stati 16.400 euro annui che, tuttavia, non coprivano che un terzo dei costi e delle utenze. Oltre 100mila spettatori dal 1995 ad oggi hanno potuto assistere agli eventi di teatro, danza e musica portati in scena da artisti e compagnie locali, nazionali e internazionali. Senza dimenticare l’attività di teatro per bambini, i workshop, i corsi e l’opera quotidiana per regalare alla comunità valdelsana un’officina culturale.
 
L’ultimo spettacolo All’interno del Teatro Verdi ha sede l’Associazione Timbre, che nel 2012 conta 200 soci, che fino ad oggi ha gestito la struttura e le iniziative in maniera volontaria e che proprio sabato porterà in scena l’ultimo spettacolo del cartellone. Il sipario si alzerà per un’ultima volta per un grande epilogo su “Sandokan o la fine di un’avventura”. Titolo quanto mai appropriato così come le poche righe inviate dall’associazione Timbre insieme alla comunicazione dello spettacolo. Poche righe che ci consegnano, nel pieno spirito di un’associazione culturale propositiva e capace di infondere capacità di critica, un’amara riflessione sullo stato di salute della cultura in Italia.
 
La lettera “Vi scriviamo per informarvi  che  lo spettacolo di sabato prossimo, 24 marzo, chiude  la rassegna 2011/2012 del Teatro Verdi e conclude anche un lungo ciclo di oltre sedici anni. Infatti e molto probabilmente "SANDOKAN o la fine dell'avventura" sarà l'ultimo spettacolo che come Associazione Timbre proporremo in questo spazio, questo ad oggi almeno é quanto ci risulta e lo diciamo augurandoci di essere smentiti quanto prima. Ma la nostra avventura, come per l'eroe delle Tigri di Mompracem,   non é solo questa e non finisce qui, ce ne saranno altre e le nostre attività continueranno  in altri spazi; e allora  fuori da ogni  sterile sentimentalismo, guardiamo avanti volendo fortemente andare avanti e  citiamo infatti: ALL'ASSALTO TIGROTTI  DELLA MALESIA!!!!. Ci sembrava però giusto dare un ultimo saluto affettuoso a questo spazio che per 16 anni ha ospitato tanta arte, tante persone, tanti progetti e tanta creatività.Seguiranno altre iniziative fino alla fine della primavera, belle iniziative di altre associazioni che volentieri ospiteremo perché il Teatro Verdi é sempre stato un luogo di ospitalità, incontro e scambio d'idee e così continuerà ad essere fino a che saremo qui. Noi concludiamo con  SANDOKAN, uno spettacolo divertente e di grande valore, che va bene per un pubblico dagli 8 ai 100 anni e che, in questo senso,  rappresenta un paradigma, una sintesi del nostro operato di tutto questo tempo. Vogliamo però salutarvi con delle domande: Ci vogliono davvero degli eroi come Sandokan per fare cultura in una nazione come l'Italia del 2012? Oppure bisogna essere dei grandi sognatori come Emilio Salgari,  che  solo con la fantasia ha viaggiato nei paesi più esotici senza in realtà mai muoversi  dall'Italia,  evadendo così  la dura realtà e facendola evadere con i suoi racconti?
 
Contro i mulini a vento E di fronte alla dura realtà di un Paese incapace di coltivare cultura ma sempre in prima linea nel riempirsi la bocca su come, tramite la cultura, si possa fare economia, la piccola realtà di Timbre non si arrende a costo di sfidare i mulini a vento. Luca Losi è il direttore artistico dell’associazione e non vuole farsi abbattere dalle macerie di un’idea culturale in grado di sopperire sotto il peso del mero denaro: «Perché a Poggibonsi siamo stati capaci di diffondere un’idea di cultura che non sia solo intrattenimento ma prima di tutto confronto, scambio di esperienze e di competenze, condivisione e metodo di conoscenza dell’altro. Questo significa FARE cultura dando spazio ai nuovi talenti e sbocco professionale a tantissimi artisti. Ad aprile scade il contratto e l’amministrazione comunale non ha più soldi per pagare. Non ci arrendiamo di fronte a quello che rimane comunque un dato di fatto. Per portare a termine l’attività che già avevamo iniziato metteremo sul piatto quasi 6mila euro in maniera tale da arrivare perlomeno fino a giugno. L’augurio è che poi le lunghe trattative che stiamo portando avanti con l’amministrazione comunale possano portare ad una soluzione concreta e ad una nuova locazione dove continuare a FARE cultura da e con il territorio e le persone che ci circondano. Uno spiraglio di speranza sembra essersi aperto nell'ultimo incontro tra le parti interessate – continua Losi – : è emersa la possibilità che gli spettacoli da noi proposti vengono fatti in altre sede (per esempio al Teatro Politeama), mantenendo il contributo per rassegne e festival e quello di gestione sotto forma di contributo per le iniziative culturali a compensazione parziale dei tagli generalizzati sulla cultura. L’Associazione Timbre proverà in ogni modo a trattare con i proprietari del teatro perché venga abbassato l'affitto per i prossimi mesi».
 
La petizione sulla scrivania del sindaco Il Comune di Poggibonsi, che si vede tagliati i fondi statali, sembra adoperarsi per una soluzione che per adesso non pare congrua alle necessità e alle potenzialità per far rinascere un nuovo Polo Culturale che si sostituisca a quello nato al teatro Verdi. Una questione che non rimane indifferente nemmeno a tutta la popolazione poggibonsese organizzatasi per una raccolta firme (oltre 2000 quelle già consegnate sul tavolo del sindaco). Una petizione e un Comitato Pro Teatro Verdi che promette battaglia.
 
Atto finale La storia del teatro Verdi in 16 anni è stata fatta da uomini e di uomini che hanno creduto e si sono adoperati affinché cultura fosse sinonimo di ingegno, idea.
Ma…”cosa è un uomo, se del suo tempo fa mercato, e poi il guadagno è solo dormire e mangiare? Una bestia, niente più. Lui che ci ha dato un così maestoso intelletto, capace di capire le cause e gli effetti delle cose, non ci ha dato questi preziosi doni affinché ammuffiscano, non venendo usati…” (Amleto – William Shakespeare).