Ricchi di acqua ma troppo spreconi. Sono gli italiani di fronte ad una risorsa preziosa e non inesauribile come l’oro blu, di cui domani si celebra la Giornata Mondiale, ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, con l’obiettivo di sottolineare l’importanza delle acque dolci e incentivare la sostenibilità nella gestione delle risorse idriche. Quest'anno il tema centrale sarà "Il mondo ha sete perché abbiamo fame", legato al tema della sicurezza alimentare.
I numeri 2.800 metri cubi per abitante l’anno, pari ad una disponibilità teorica di circa 52 miliardi di metri cubi, distribuiti in tutta la penisola con disponibilità reale massima nell’area del Nord-Est (1.975 metri cubi per abitante l’anno) e minima in Puglia (220 mc/abitante/anno). La quota media disponibile in tutte le regioni è comunque di almeno 400 metri cubi per abitante, cioè dieci volte superiore alla quota disponibile nei paesi del sud del Mediterraneo. Nonostante ciò, l’Italia ha problemi di scarsità idrica nei mesi caldi, al Sud come anche al Nord. Per uso civile si utilizzano 152 metri cubi per abitante l’anno, molto più di Spagna (127 m3), Regno Unito (113 m3) e Germania (62 m3). Il settore agricolo poi, incide tantissimo perché l’irrigazione è in gran parte basata su tecniche vecchie e inefficienti: gli esperti che hanno collaborato ad Ambiente Italia 2012 ritengono che un miglioramento delle tecniche irrigue permetterebbe un risparmio dell’ordine del 30%.
Ridurre gli sprechi Gli interventi e gli investimenti necessari a migliorare la gestione dell’acqua possono rappresentare oggi anche una risposta efficace e duratura alla crisi economica in corso, oltre che alle esigenze di crescita e sviluppo del paese. Ambiente Italia 2012 ha stimato gli effetti occupazionali di una politica volta ad accelerare gli investimenti nel settore idrico, con interventi che riguardano sia il settore il Servizio Idrico Integrato che il sostegno all’iniziativa privata, attraverso l’inclusione degli interventi idrici nel “bonus del 55% per le ristrutturazioni edilizie ed altre misure di sostegno. Attraverso investimenti che graverebbero in minima parte (meno del 10%) sul bilancio pubblico (visto che i costi sarebbero coperti dalle tariffe idriche e da investimenti che beneficiano solo in parte di sostegno pubblico), a fronte di un investimento totale di poco più di 27 miliardi di euro in 10 anni, dei quali 16 miliardi di euro addizionali rispetto a quelli di spesa tendenziale, si avrebbe la creazione di poco meno di mezzo milione di unità di lavoro in 10 anni, tra occupazione diretta e indiretta (in altri termini 45.000 posti di lavoro l’anno per 10 anni), senza considerare l’occupazione indotta dalla spesa dei redditi da lavoro e capitale generati dalla nuova occupazione.
L’acqua in Toscana E a proposito di investimenti «ci troviamo di fronte a un paradosso – ha spiegato Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana– siamo in una situazione di grande incertezza non solo per gli investimenti, bloccati in attesa della definizione della nuova tariffa alla quale da poche settimane l’Autorità per l’Energia e il gas ha posto mano, il ritardo per la depurazione, eppure la qualità dell’acqua è eccellente, come dimostra il fatto che sempre più cittadini cambiano le proprie abitudini e la preferiscono a quella minerale». In Toscana, si stima che il 48% dei cittadini sceglie l’acqua del rubinetto con un trend di aumento annuale del 2 – 3% che rappresenta un bel balzo in avanti rispetto al 40% che era stato rilevato nel 2009 e anche rispetto al 44% del 2010. Contemporaneamente scende il consumo di bottiglie di acqua minerale. Prendendo come base le rilevazioni dell’Istat si può stimare intorno al 60% la quota di famiglie toscane che acquistano acqua in bottiglia. Erano il 64% nel 2009.
Il boom dei fontanelli E’ buona, sana e con tutte le proprietà organolettiche l’acqua che sgorga dai fontanelli (99) dislocati in tutta la Toscana (erano 2 nel 2008). Questi impianti hanno erogato nel 2011 oltre 70 milioni di litri di acqua che hanno fatto risparmiare 33 milioni di bottiglie di plastica e in totale 63 milioni di euro dalle tasche dei toscani. Il costo per realizzare questi fontanelli ammonta a 1,4 milioni di euro; mediamente la loro realizzazione costa tra i 10.000 e i 15.000 euro.
Pericolo siccità Affrontando il problema del lungo periodo di siccità, D’Angelis ha spiegato che «la differenza tra la grande siccità del 2002 e 2003 e quella di oggi sono gli investimenti fatti. Al rubinetto arriva l'acqua a tutti, grazie alle infrastrutture e agli investimenti realizzati negli ultimi dieci anni nonostante la siccità più dura degli ultimi 60 anni, con Bilancino e Montedoglio alla metà della loro capienza e le risorse locali a secco da mesi, perché è piovuto meno del 75% rispetto agli anni scorsi”.
Il risparmio nel rubinetto Per chi decide di bere l’acqua del rubinetto, poi, è notevole anche il risparmio economico. Un litro dell’acqua di casa costa infatti 0, 1 centesimi di euro contro i 25 centesimi di quella in bottiglia, cioè 250 volte meno. L’acqua di rubinetto è poi molto sicura poiché al giorno sono mediamente 300.000 all’anno i controlli che vengono fatti sulla qualità e la sicurezza dalle aziende e dalla ASL. Acquedotto Del Fiora aderisce alla Giornata dell’Acqua «Quella di giovedì è una giornata molto importante – afferma il presidente di Acquedotto del Fiora, Claudio Ceroni – che per questo anno ci invita a riflettere sul tema della “sicurezza alimentare” e sul diritto universale all’acqua potabile. Le persone che hanno un migliore accesso all’acqua, tendono infatti anche ad avere livelli migliori di nutrimento e quindi di salute. Inoltre, anche la nostra azienda ha aderito con entusiasmo all’iniziativa promossa da Federutility e già da tempo Acquedotto del Fiora pubblica i propri dati sulla qualità dell’acqua sul sito web (www.fiora.it) a garanzia della massima trasparenza e sicurezza, portando avanti iniziative per promuoverne l’utilizzo nel territorio gestito, con grandi benefici per i cittadini e la tutela dell’ambiente». Tra le iniziative in programma giovedì l’apertura al pubblico delle sorgenti di Santa Fiora (Galleria Nuova) in provincia di Grosseto e del Vivo (Ermicciolo) in provincia di Siena, tramite visite su prenotazione. Gli interessati possono inviare le richieste tramite fax al n. 0564-22383. Venerdì 23 marzo, invece, ci sarà : presentazione della fase finale del concorso riservato alle scuole “Ti voglio bene acqua” (ore 10,30, Grosseto – Casa dell’Acqua), il concorso promosso da Acquedotto del Fiora Spa e Legambiente con l'obiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni sul tema dell’uso corretto e responsabile della risorsa idrica. L'iniziativa, rivolta a tutte le scuole primarie pubbliche delle province di Grosseto e Siena, ha visto le classi partecipanti presentare ciascuna un elaborato, sotto forma di poesia o breve racconto, dedicato alle tematiche dell'acqua e alla sua importanza come risorsa. Il progetto porterà alla realizzazione di una pubblicazione che conterrà gli elaborati scelti da un'apposita giuria. Il volume sarà distribuito all'interno delle scuole partecipanti e nelle sedi territoriali di Legambiente e Acquedotto del Fiora.