Il sindaco Franco Ceccuzzi annuncia la sua scesa in piazza al fianco dei lavoratori montepaschini in sciopero e spiazza i sindacati. Anzi, qualcuno dice che li spacca proprio. Ci sarebbero infatti, nella selva delle sigle sindacali quelli favorevoli alla sua presenza, e pronti ad organizzare il servizio d’ordine (Fisac Cgil), e quelli che definiscono con «estrema meraviglia» la presenza del primo cittadino di Siena (Fiba Cisl) (leggi volantino).
Le contraddizioni da spiegare Tante le cause del malumore. Non un fatto personale, certamente. Ma ragioni di opportunità e di contraddizioni. Come ad esempio la scarsa simpatia di cui gode Alessandro Profumo tra le sigle dei lavoratori mentre è proprio il sindaco Ceccuzzi uno dei grandi sponsor dell’ex ad di Unicredit. Una bella contraddizione da spiegare alla piazza.
La contraddizione della Fisac – Cgil Mentre la segreteria provinciale senese tace sulla partecipazione del sindaco Ceccuzzi alla manifestazione di venerdì, un commento arriva invece dal coordinamento della stessa sigla sindacale dell'Emilia Romagna. Commento condiviso anche dalla segreteria Fisac Cgil Mps di Firenze. "Ringraziamo il sindaco Ceccuzzi per l'accorata partecipazione alle dolorose vicende della Banca e dei suoi dipendenti – si legge nella nota -. Confessiamo tuttavia una certa sorpresa nell'apprendere quanto riportano alcune agenzie di stampa: ricordiamo infatti che il Comune di Siena, nomina 5 dei 13 membri della Deputazione Generale, organo di indirizzo della Fondazione MPS e che la Deputazione Amministrativa, organo di amministrazione della medesima Fondazione, è composta dal Presidente della Fondazione e da sei deputati nominati dalla Deputazione Generale. Ove si consideri che la Fondazione è notoriamente il maggior azionista della Banca, se ne deduce, forse ingenuamente, che fra il CDA, la Fondazione e "a salire", il Comune (e dunque il Sindaco), possa esservi una comunicazione
piuttosto costante e finanche una certa coerenza di intenti. Vero è che le attuali Deputazioni e l'attuale CDA sono di prossima scadenza. Se ne potrebbe dedurre che nel perseguire la strada invero piena di insidie, verso la virtuosa coesistenza fra "le prospettive industriali del terzo gruppo bancario italiano e il suo legame con la città", il Sindaco stia esplicitamente sfiduciando l'intero CDA tuttora in carica e lo stesso Presidente Mussari e implicitamente, stia affermando la necessità di ritirare le delibere del CDA del 22/2 e il relativo mandato al DG Viola (da cui nascono sciopero e manifestazione del 16/3) per favorire l'avvio di un confronto serio, ampio e responsabile sul presente e ancor più sul futuro della nostra Banca. In questo senso, solo in questo senso, la presenza del Sindaco Ceccuzzi avrebbe quella chiarezza e quella linearità di intenti che alle migliaia di lavoratori che si apprestano a scioperare e ad "invadere" pacificamente Siena è dovuta fino in fondo".
La marcia senese dei Quarantamila E così quella unità sindacale che a Roma viene ricercata da anni per affrontare le dure sfide del mondo del lavoro e adesso sembra leggermente ritrovarsi nel confronto con il governo Monti, a Siena sembrava cosa fatta nel nome della lotta al piano industriale presentato da Fabrizio Viola adesso rischia di vacillare. Non un bel segno a due giorni da quella che qualcuno definisce la “marcia senese dei quarantamila”, in ricordo di quella storica dei metalmeccanici a Torino negli anni ’80.
Di lotta e di governo. Ma a molti non piace Intanto, la decisione del sindaco Ceccuzzi di scendere in strada («Condividiamo assieme ai dipendenti un impegno forte per sostenere le prospettive industriali del terzo gruppo bancario italiano e per mantenere saldo il suo legame con la nostra città»), non deve essere piaciuta né in Fondazione né al futuro amministratore delegato di Banca Mps, Fabrizio Viola. Appena nominato lo scorso gennaio proprio il sindaco aveva espresso apprezzamento nei suoi confronti. Oggi, invece, il primo cittadino lo lascia isolato e sceglie di scendere al fianco della piazza che contesta la manovra di risanamento dello stesso Viola. In molti, non solo quelli che hanno frequentato Le Frattocchie, ricordano quando il Pci era di “lotta e di governo”. È infatti lo stesso sindaco il grande elettore della Fondazione Mps, principale azionista della banca. Viola, intanto, proprio oggi pomeriggio ha rinnovato l’invito ai sindacati «a sedersi attorno a un tavolo e discutere».
Mancuso bussa alle porte del potere Sul fronte della Fondazione, invece, le acque sembrano meno agitate del previsto e la calma sembra dominare questa fase difficile. Ieri è stata la volta di Salvatore Mancuso, fondo Equinox, a salire i gradini di Palazzo Sansedoni per manifestare la propria volontà di acquistare «una quota importante per un progetto industriale importante». Repubblica parla di una quota del 13% di Mps. Pare anzi che lo stesso Mancuso sia riuscito a parlare anche con l’inquilino di Palazzo Pubblico ma senza «prendere il numerino» come aveva detto Ceccuzzi alla Reuters qualche settimana fa (leggi) e a Firenze con il presidente dell’assemblea regionale, Alberto Monaci. Chissà se sarà riuscito a convincere i tre della bontà delle sue intenzioni. Sulla stampa ha lanciato messaggi positivi verso la città e lo stesso Profumo.
Fuori i nomi dai cassetti Sempre ieri hanno cominciato a circolare nomi e cognomi di famiglie e imprenditori che sarebbero interessate ad acquistare piccole quote azionarie. Il condizionale è però d’obbligo perché con tutta evidenza nessuno dei nomi fatti circolare in questi giorni sembra in realtà essere seriamente interessato alla partita. Quelli veri rimangono nascosti in qualche cassetto e appariranno, forse, al momento giusto. Anche se pare difficile a qualunque osservatore attento che possano andare ad acquistare il 7/8 per cento delle azioni.
Tutte le vie della marcia Di certo per adesso c’è che venerdì prossimo alle ore 11 a La Lizza è previsto il concentramento dei manifestanti e sono attesi in migliaia da tutta Italia. Si parla già di una quarantina di pullman. Il corteo si svilupperà per le vie cittadine (scarica il programma), piazza Gramsci, via Malavolti, piazza Matteotti, via Piangiani, Banchi di Sopra, Banchi di Sotto, via Rinaldini, Piazza del Campo, Costarella, via di Città, Banchi di Sopra, per concludersi con il comizio in piazza Salimbeni. Vedremo quante persone, slogan, tamburi e fischi passeranno e suoneranno per queste storiche vie che da più di 15 anni non vedevano una manifestazioni di bancari. La statua di Sallustio vigilerà dall’alto della sua sapienza.