Jodorowsky incontra Manara nelle Stanze del Desiderio per un weekend all’insegna di misticismo e sensualità. Sabato 10 e domenica 11 marzo alle 16 continua l’appuntamento con la rassegna cinematografica “Ciak Si Manara” con la proiezione di “Santa Sangre” del regista e scrittore cileno.
 
Il film “Santa Sangre” è la storia di Fenix, un giovane rinchiuso in manicomio e delle sue visioni mistiche legate ad una chiesa dedicata ad una martire e minacciata di demolizione. Misticismo e sensualità, circo e cattolicesimo, sono i temi del film di Jodorowski che negli ultimi anni ha collaborato più volte con Milo Manara, affrontando proprio il tema della religione con “I Borgia”. Fenix è un bimbetto che fa il piccolo mago in un circo messicano, dove il padre Orgo, un americano volgare e sempre in foia, lanciatore di coltelli, ha per amante la donna tatuata, e per moglie Concha, bellissima quanto gelosissima della rivale. In più Concha è una fanatica che ha promosso il culto religioso di una giovinetta che, per salvare la propria purezza, venne mutilata delle braccia da un violento aggressore, morendo in un lago di sangue. Fenix ricorda non solo il giorno in cui la polizia distrusse la baracca-santuario voluta dalla madre, ma anche la terribile notte in cui Concha, scorgendo l'ennesimo incontro amoroso tra il marito e l'amante, dopo aver rinchiuso il piccolo in una roulotte, evirò Orgo il quale, sanguinante e prima di suicidarsi, amputò delle braccia la moglie. E' in questo clima che essa condiziona e travolge il figlio, impedendogli di amare, di essere libero e spingendolo a pugnalare femmine. Fenix uccide così, brutalmente, la donna tatuata, la quale è diventata una prostituta di infima classe, che affida a chiunque Alma, ormai cresciuta e nauseata dalla propria schiavitù, fino alla fuga. Felix la ritrova, l'affetto e i ricordi fra i due sono restati puri e perfetti, forse lei potrebbe salvarne la mente e riscattarne la natura e l'anima di uomo. Ma lui dovrà uccidere altre volte, anche un transessuale che si è portato in casa, seppellire sotto la calce le proprie vittime, prima di eliminare perfino quella madre carnefice e pazza.