Sciopero di 15 ore a partire dal 16 marzo confermato ma sindacati pronti a sedere al tavolo "di responsabilità sociale" solo se la banca è disposta a ritirare la delibera approvata dal cda (leggi) sul piano di riduzione dei costi del personale. E’ questa la richiesta delle organizzazioni sindacali di Banca Mps che in una nota sottolineano come «la delibera assunta dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo in data 22 febbraio 2012, rappresenta una decisione del tutto inedita nella nostra realtà bancaria e, in quanto tale, assolutamente disallineata rispetto al sistema di relazioni sindacali vigente sino a poco tempo fa in Banca Monte dei Paschi. La decisione ratificata con disarmante superficialità dal CDA, oltretutto a poche settimane dalla sua scadenza, rappresenta comunque un arretramento senza precedenti nella metodologia di confronto adottata fra le parti, e compromette pesantemente la possibilità di individuare in futuro soluzioni condivise sui temi concernenti le politiche retributive e gestionali dedicate al personale».

Critiche a Viola «Con tale manifestazione di volontà – prosegue la nota dei sindacati -, Il nuovo direttore generale, Fabrizio Viola, ha inoltre clamorosamente smentito la portata delle rassicuranti dichiarazioni rilasciate, all’atto del suo insediamento, ai mass media, ed anche al sindacato, sulla possibile evoluzione dei contenuti del “nuovo” Piano Industriale (leggi)».
 
Sciopero confermato «Il capitolo dei costi operativi, ed i conseguenti obiettivi di Piano Industriale che l’Azienda intenderebbe perseguire attraverso l’adozione di una manovra iniqua, completamente sbilanciata sugli assetti salariali e strutturata in maniera troppo semplicistica rispetto alla possibile esistenza di deficit in ordine al raggiungimento degli obiettivi macroeconomici, necessitano di risposte forti e decise da parte dei lavoratori e dei sindacati. Per tali motivi sono state proclamate 15 ore di sciopero, a partire dall’intera giornata di venerdì 16 marzo, durante la quale si terrà anche una manifestazione pubblica sulla piazza di Siena, aperta alla partecipazione dei lavoratori di tutto il gruppo»
 
L’analisi dei costi «La richiesta effettuata, anche se con colpevole ritardo, dal direttore Viola – proseguono i sindacati -, circa l’apertura di un “tavolo di responsabilità sociale”, dovrebbe poggiare su specifici presupposti, rispetto al conseguimento dei quali i Coordinamenti Unitari non intendono certamente accontentarsi di generiche dichiarazioni di principio. Secondo l’impostazione delle organizzazioni sindacali, il tema dei costi operativi può infatti essere affrontato partendo dall’analisi dei dati economici ufficiali relativi all’esercizio contabile appena chiuso,che nell’attualità comunque nessuno conosce, e prendendo a riferimento in primo luogo, oltre all’entità delle consulenze esterne, anche le retribuzioni, i benefits ed i privilegi del Top Management; tutto ciò in coerenza con i contenuti delle direttive emanante da Banca d’Italia, che prevedono consistenti riduzioni della parte fissa degli stipendi di tale categoria, e con le indicazioni espresse più volte dalle segreterie nazionali, poi recepite nei documenti ufficiali dell’ABI. A completamento dell’iniziativa descritta, risulterebbe infine necessario procedere alla pubblicazione di tutti i compensi percepiti dalle diverse figure manageriali. Facendo specifico riferimento alla nostra realtà creditizia, si evidenzia inoltre come il numero degli attuali vice direttori generali risulti eccessivo ed ingiustificato sotto il profilo organizzativo, oltre che in termini di emolumenti corrisposti che, in coerenza con i principi sopra evidenziati, dovranno essere quindi drasticamente rivisti. Anche l’introduzione della figura dell’amministratore delegato, prevista dallo Statuto della Banca ma mai attuata, non contribuirebbe certamente a comprimere l’entità complessiva dei costi operativi».
 
La nuova squadra di Viola «La gravità della situazione nei rapporti sindacali, e le misure unilateralmente annunciate sulla riduzione delle spese per il personale, impongono l’attuazione di decisi segnali di cambiamento anche nella costruzione della nuova squadra da parte del direttore Viola, tenendo conto che, pure durante gli ultimi mesi, esponenti del Top Management hanno troppo spesso dimostrato scarso attaccamento alle ragioni aziendali, non esercitando le prerogative legate al proprio ruolo e ragionando molte volte in termini personalistici. Pertanto i sindacati ritengono che diverse figure dell’Alta Direzione debbano essere sostituite, cercando al contempo di valorizzare le professionalità esistenti, per il semplice fatto di non avere conseguito i risultati programmati, e per non avere esercitato le previste responsabilità ed i necessari controlli sul governo del patrimonio, e sulla sostenibilità delle opzioni strategiche e delle politiche commerciali».