La Fiera dei record. Si è aperta Oro Arezzo, la Mostra Internazionale dell’oreficeria, argenteria e gioielleria di Arezzo Fiere e Congressi che vanta per questa sua 37esima edizione dei numeri da capogiro. Prima di tutto per la durata straordinaria di un giorno in più che la vedrà protrarsi fino a mercoledì 11 maggio. Poi per le 650 aziende presenti in rappresentanza di tutti i distretti orafi italiani, che qui ad Arezzo presentano in esclusiva le nuove collezioni del gioiello made in Italy. Ad attenderli una folta platea di buyer e top retailers da tutto il mondo: gli orafi ne attendono in fiera circa 18mila.
Orafi contro la crisi «Grazie alla forza degli imprenditori oggi Arezzo è il centro del mondo orafo». Con queste parole Andrea Boldi, presidente di Arezzo Fiere e Congressi, ha inaugurato Oro Arezzo 2016. «Oggi festeggiamo la volontà del nostro settore orafo di non ceder ad una crisi che sembrava irreversibile – ha proseguito Boldi -. Gli imprenditori si sono rimessi in gioco e hanno voluto investire nonostante tutti li dessero per spacciati, credito e burocrazia in primis. Grazie a questi imprenditori, oggi Arezzo si presenta in una veste che quattro o cinque anni fa era inimmaginabile: come il centro del mondo orafo. Questo non solo in fiera, ma anche nel nostro bellissimo centro storico dove ci attende una notte di eventi con la ‘Gold Night’. Oro Arezzo non è solo una fier, ma è una manifestazione internazionale che ospita tutte le eccellenze dei distretti orafi di Vicenza, Valenza, Milano, Arezzo e Torre del Greco. Una fiera fruibile, dove non esistono zone morte. Una fiera a misura di buyer che qui è super coccolato».
Uno sguardo al mercato Per Boldi, «tutti i mercati sono interessati al made in Italy e all’oro italiano – ha detto ancora il presidente di Arezzo Fiere -. C’è una forte turbolenza nel valore del metallo al momento, e questo di certo non aiuta. Il mondo arabo ci dà flebili segnali di ripresa. Aspettiamo l’esito delle elezioni americane per una ripartenza consistente anche di quel mercato che è consistente ed in crescita. Nel 2015 – ha concluso Boldi – l’export è stato in flessione rispetto al 2014, ma sempre intorno a un miliardo e novecento milioni di euro. E si pala solo del gioiello. Accanto a questo vi è una cifra ancora più consistente di export di semilavorati e lingotti».
Le prosepettiva del settore «Ci attendiamo importanti risultati importanti», Così Andrea Sereni, presidente della Camera di Commercio di Arezzo e di Unioncamere Toscana. Le condizioni le abbiamo create tutte. Non solo i 650 espositori, ma soprattutto le 400 delegazioni di buyers provenienti da oltre 80 Paesi diversi nel mondo. In questo momento il mercato esporta in molti Paesi con condizioni geopolitiche delicate – ha proseguito Sereni -. Per questo vogliamo aprirci a nuovi mercati in crescita come quello statunitense, presente ad Oro Arezzo con più di 50 delegazioni di buyers. Ma la nostra attenzione va ai Paesi dell’ex Unione Sovietica, fino all’Asia con Malesia e Kuala Lumpur in particolare. Sono circa 1200 le imprese del distretto orafo aretino e impiegano 10mila lavoratori. Il dato più importante del nostro distretto è quello dell’export, che può vantare ben 3 i miliardi di euro. Questo dato, unito a quello della moda e degli altri distretti, fa sì che la nostra sia la prima provincia in Italia per export in base al rapporto col numero degli abitanti».
Arezzo, guardare oltre Banca Etruria Alla cerimonia di inaugurazione era presente anche Alessandro Ghinelli, sindaco di Arezzo, che ha parlanto anche in riferimento alla vicenda di Banca Etruria. «Oro Arezzo – ha detto – è la migliore risposta che Arezzo può dare alle critiche che ci arrivano dalla stampa nazionale. Per Banca Etruria siamo sulla graticola ormai da diverso tempo. Arezzo è una città di gente che produce, gente che lavora, gente onesta e non una città di allocchi o di sciacalli. Questa è la fiera dei record. La fiera del comparto orafo aretino che non solo si è svegliato, ma è in corsa per riconquistare quel primato nazionale e internazionale che è suo di diritto».
Semplicità e produttività Ma perchè Oro Arezzo continua ad affascinare e accattivare le grandi attenzioni dei mercati e deu buyers internazionali? «La chiave è da sempre la semplicità – ha spiegato Giuseppe Angiolini, direttore artistico di Oro Arezzo e presidente onorario della Camera nazionale dei Buyers della Moda -. La natura è forza e semplicità. Se riscopriremo la semplicità con cui la natura regola la nostra vita e tutte le cose del mondo, anche i nostri gioielli saranno meno ridondanti, con meno eccessi. L’oro è lusso, certo. Ma un lusso che deve ritornare all’essenza del nostro made in Italy. Solo così potremo dare un futuro ai nostri giovani».
La consacrazione La conferma di quanto detto dagli organizzatori e promotori dell’iniziativa arriva dai buyers, che anno dopo anno, dimostrano di continuare ad apprezzare la fiera aretina. «Qui si trova la gioielleria italiana è la più famosa al mondo, la più desiderata», sottolinea Tanya Chen da Hong Kong. «Ad Oro Arezzo possiamo trovare le più belle novità del design e portarle nei nostri mercati», commentano invece i grossisti armeni Davtyan Tigran e Mihran Sahakyan. «Ad Oro Arezzo si trovano le creazioni migliori, simbolo dell’italianità nel mondo», conclude infine Irina Zhelunitsina, top buyer russa.