Tassa sulla disgrazia addio, ma per i cittadini non cambia proprio nulla. Esultano i governatori delle Regioni (Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo, Puglia e Basilicata) che avevano fatta ricorso contro il decreto Milleproroghe che le obbligava a elevare al massimo le addizionali fiscali per recuperare fondi per la gestione delle emergenze (leggi). I cittadini, invece, continuano e continueranno mestamente a pagare, quelli della Toscana, nello specifico, 6 centesimi in più al distributore dal 1 gennaio per finanziare la ricostruzione in Lunigiana dopo l’alluvione dell’ottobre scorso.
La tassa La Corte Costituzionale ha dichiarato ieri illegittimi gli aumenti delle accise sulla benzina per reperire fondi da destinare alla gestione delle emergenze Il caso più eclatante è quello della Toscana che dal 1 gennaio 2012 ha aumentato di 6 centesimi il costo della benzina (il gasolio era rimasto escluso) per far fronte ai danni dell'alluvione in Lunigiana. Un aumento che agenziampress.it aveva denunciato come ingiusto e iniquo nelle scorse settimane (leggi).
Ai consumatori non cambia nulla «Ad ora i gestori non hanno ricevuto alcuna informativa aggiornata dalle compagnie petrolifere in merito alla composizione delle accise – spiega Michele Petrini, presidente Faib (Federazione autonoma italiana benzinai) Confesercenti di Siena -; vedremo se riceveremo novità nelle prossime ore. Al momento, quindi, sulla composizione del prezzo finale questa voce di costo pesa ancora tutta per intero. Del resto, se è vero quanto pubblicato da qualche organo di stampa, servirà un'altra legge perché il provvedimento regionale possa effettivamente essere annullato. E’ utile ribadire peraltro che l’accumulo di accise sul prezzo della benzina penalizza i gestori degli impianti quanto i consumatori: il guadagno per i benzinai è pro-litro, ovvero cresce al crescere dei litri di benzina erogati, e non è proporzionale al prezzo praticato al pubblico. Più è basso il prezzo al pubblico e per il gestore meglio è; e, a monte, meno accise ci sono, meglio è anche per noi, che faremmo volentieri a meno di questo ruolo di esattori».
Perche non scende il prezzo alla pompa «La sentenza della Corte Costituzionale non ha effetti pratici immediati per i cittadini perché si limita a stabilire il rapporto di competenza Stato-Regioni – spiega Elena Bindi, docente di diritto costituzionale all’Università di Siena –. Ha, cioè, considerato illegittima la norma statale del decreto Milleproroghe che obbligava le Regioni ad imporre tasse per le emergenze da trasferire al fondo nazionale di Protezione Civile, violando l’autonomia finanziaria delle stesse. La sentenza dell'Alta Corte stabilisce che spetta allo Stato trovare i fondi per gestire le emergenze. Appare evidente, però, che in assenza di tali fondi le Regioni devono comunque sopperire alle emergenze in qualche modo. Questo spiega perché stamattina e anche nei prossimi giorni al distributore il prezzo della benzina non calerà».
La sentenza della Consulta La sentenza numero 22 del 2012 ha bocciato una parte delle norme introdotte con la legge 10 del febbraio 2011, il decreto "Milleproroghe". A ricorrere alla Corte Costituzionale erano state le Regioni Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo, Puglia e Basilicata. La Corte ha dichiarato le norme in contrasto con gli articoli 77, 119, 23 e 123 della Costituzione, in quanto, imponendo ''alle Regioni di deliberare gli aumenti fiscali per poter accedere al fondo di protezione civile, ledono l'autonomia di entrata delle stesse''. Ma non solo: ledono anche ''l'autonomia di spesa'' perche' obbligano le Regioni ad ''utilizzare le proprie entrate a favore di organismi statali (il servizio nazionale della Protezione Civile) per l'esercizio di compiti istituzionali di questi ultimi''. Senza contare che l'aumento delle tasse ''pesa irragionevolmente'' sui cittadini colpiti dalla calamita', ''con la conseguenza che le popolazioni colpite dal disastro subiscono una penalizzazione ulteriore''. In pratica oltre al danno anche la beffa. Nella stessa sentenza i giudici sottolineano un altro principio: le norme contrastano con l'articolo 77 che disciplina il ricorso del Governo ai decreti legge. La violazione, infatti, consiste proprio nell'aver inserito nella conversione del "Milleproroghe" disposizioni sulla Protezione Civile ''del tutto estranee alla materia e alla finalita''' del provvedimento.
La soddisfazione dei Governatori Il pronunciamento della Corte è stato accolto con grande soddisfazione dei Governatori delle Regioni. La bocciatura di una legge che il presidente della Marche Spacca definisce «irragionevole» e quello dell'Abruzzo Chiodi «iniqua», dà, infatti, alle regioni, come afferma il governatore della Basilicata De Filippo, non solo «ragione ma anche fiducia e speranza». «Si conferma – dice il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani – il giudizio totalmente negativo espresso più volte e in tutte le sedi istituzionali rispetto ad una norma capestro. La sentenza è uno stimolo ulteriore a procedere speditamente nella direzione della riforma della legge n. 10 del 2011».
Lo strano caso del presidente della Toscana Applica la legge, poi ci ripensa, scrive al presidente Monti, ora esulta. (leggi). E’ lo strano caso del Governatore della Toscana, Enrico Rossi, che ha definito la tassa sulla disgrazia come «una norma assurda, irragionevole e soprattutto ingiusta». «La Corte Costituzionale – è il suo commento – ci ha dato ragione e siamo soddisfatti. Ora però bisogna che il Governo mantenga i suoi impegni e ci faccia arrivare al più presto le risorse promesse. Lunigiana, Isola d’Elba e tanti territori devastati dal maltempo e da eventi disastrosi non possono aspettare. Quella legge puniva proprio le popolazioni danneggiate – continua – imponendo ai toscani una forma di solidarietà obbligatoria che andava in direzione del tutto contraria a quello spirito collaborativo che è fondamentale per risollevare chi è colpito da calamità. La Toscana non si è comunque tirata indietro, ha fatto e sta facendo la propria parte per i territori colpiti dalle alluvioni e dall’emergenza neve. Ora però – conclude il presidente Rossi – il Governo deve far presto nel convocare le Regioni per attivare in tempi rapidi tutti gli strumenti in grado di garantire tutte le risorse necessarie per far fronte agli impegni già definiti per la ricostruzione».
Alla soddisfazione dei Governatori fa tuttavia da contraltare l'amarezza delle popolazioni della Lunigiana e di tutti i toscani che ogni volta che fanno benzina si ricordano di fare anche della solidarietà "incostituzionale". Senza volerlo e senza esultare.