Un libro da leggere…anzi, assaggiare. È “Eat Parade”, scritto dal giornalista Bruno Gambacorta e in uscita il 20 ottobre; una raccolta di 35 storie fra le più interessanti dei primi 13 anni della rubrica che cura per la Rai.


La pubblicazione – Tra le pagine del libro sarà possibile assaporare un limone di Sorrento, gustare l’olio ricavato da ulivi millenari, assaggiare un vino principesco o un culatello con gli aromi del Po. Si potrà anche conoscere la storia dei piccoli grandi frutti del Trentino e degli antichi formaggi siciliani, oppure viaggiare tra i tanti cibi etnici presentati da uno “chef” molto particolare o tra le terre sequestrate a mafia e camorra. Leggendo “Eat parade” il lettore potrà poi scoprire che il cibo e il vino possono salvare la vita (ai tossicodipendenti così come ai detenuti) e possono dare la spinta per reinventarsi l’esistenza. Dalla rubrica Eat Parade, Bruno Gambacorta ha scelto un menu davvero particolare: ricette semplici e originali, racconti, paesaggi, prodotti, personaggi che accompagneranno il lettore in un gustosissimo viaggio nell’Italia migliore, quella che ha centocinquant’anni ma non li dimostra, quella che – nonostante tutto – il resto del mondo ci invidia.


L’autore – Bruno Gambacorta è una delle più note firme del TG2, oltre che inventore di Eat Parade, il primo telegiornale italiano dedicato all’enogastronomia, seguito mediamente da 2,5 milioni di spettatori ogni settimana da 14 anni. Nato a Napoli nel 1958, poco prima di laurearsi in medicina nel 1983 vince una borsa di studio nelle redazioni della Rai e sceglie di provare a fare il giornalista invece che il medico. Si trasferisce a Milano e si forma in quotidiani e mensili, prima di essere assunto alla Rai nel maggio del 1986. Diventa giornalista professionista nel 1987. In Rai da oltre 25 anni, ne ha trascorsi nove alla redazione di Milano (occupandosi soprattutto di cultura e spettacoli) e sedici al Tg2, dove si occupa di medicina e sanità, nonché di alimentazione. Ha vinto numerosi premi giornalistici, fra i quali il CNN World Report Award nel 1996, il Premio Voltolino per la divulgazione scientifica, l’Oscar del vino 2002 assegnato dalla rivista Bibenda e nel 2010 il più antico e prestigioso del nostro paese, il Premiolino, per il giornalismo enogastronomico.


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