Un agente della Direzione Investigativa Antimafia durante le operazioni per la confisca del patrimonio della famiglia Sciacca per un valore di 3 milioni di euro. Il decreto di confisca è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale su proposta del direttore della D.I.A. Il patrimonio confiscato comprende un'impresa di frantumazione di pietre, rapporti bancari, quattro immobili ed una decina di automezzi, Roma, 15 gennaio 2016. ANSA/ UFFICIO STAMPA DIA  ++  ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING  ++
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Sequestrati e confiscati dalla Dia di Firenze immobili per un valore di 2 milioni di euro riconducibili ad un 66enne calabrese, già noto alle forze dell’ordine. Il sequestro è stato eseguito in esecuzione di una misura di prevenzione patrimoniale antimafia, disposta dal Tribunale di Firenze.

Sproporzione tra i redditi dell’uomo e il valore degli immobili I sigilli sono scattati per due fondi commerciali in piazza del Mercato Centrale, a Firenze, e per un appartamento di sei vani alla periferia sud della città. I fondi, per i quali è stato nominato un amministratore giudiziale, ospitano due ristoranti, che resteranno regolarmente aperti poiché i gestori sono risultati al momento estranei alle indagini. La misura di prevenzione patrimoniale è stata disposta a seguito dell’accertamento della sproporzione tra i redditi del 66enne e dei suoi familiari e il valore degli immobili. Secondo quanto riportato nel provvedimento di sequestro, nel 2001, poche settimane prima di essere condannato in via definitiva per aver effettuato acquisti di droga proveniente da alcune cosche calabresi, il 66enne avrebbe «posto in essere atti volti a spogliare apparentemente l’interno nucleo familiare di tutti i beni ad esso riferibili», tra cui i tre immobili sequestrati dalla Dia, attraverso «atti di trasferimento» rivelatisi fittizi.