La Toscana si tuffa nell’era digitale. Dal 7 novembre al 2 dicembre è previsto anche nel Granducato lo “switch off”, il passaggio dall’analogico al digitale che di fatto sancisce la fine di oltre sessant’anni di tv così come l’abbiamo conosciuta da quando è entrata nelle case degli italiani.
Originariamente fissata al novembre 2012, la scadenza per il passaggio è stata anticipata di un anno. Il calendario è così suddiviso:
– Da lunedì 7 novembre saranno interessati i comuni della Lunigiana e zone limitrofe
-Da martedì 8 novembre passeranno al digitale i comuni della Garfagnana
-Da mercoledì 9 novembre passeranno al digitale i comuni dell’Abetone e Appennino Tosco-Emiliano, e i comuni montani delle Province di Pistoia e Prato
-Da giovedì 10 novembre passeranno al digitale i comuni dell’Alto Mugello
-Da venerdì 11 novembre passeranno al digitale i comuni del Mugello (Mugello fiorentino e zone limitrofe)
-Da lunedì 14 novembre toccherà ai comuni della provincia di Arezzo e Casentino
-Da martedì 15 novembre comune di Piombino e Isola d’Elba
-Da mercoledì 16 novembre passeranno al digitale la Versilia e parte della Provincia di Lucca
-Da giovedì 17 novembre toccherà a una parte della provincia di Lucca, province di Massa Carrara, Siena e Arezzo (Valdarno)
-Da venerdì 18 novembre passeranno la maggior parte dei comuni toscani, compresi quelli delle province di Firenze, Prato, Pistoia, Livorno, Pisa e zone costiere centrali
-Da martedì 22 novembre a mercoledì 23 novembre concluderanno il passaggio la provincia di Grosseto, l’Argentario, l’Isola del Giglio e i comuni dell’Amiata Senese
A decidere il passaggio del segnale televisivo al digitale è stata l’Unione europea, che ha stabilito il limite del 2012 per l’adeguamento alla normativa di tutti i Paesi membri della Ue. In Italia, con lo switch off in programma entro la fine del 2011 di Liguria, Toscana, Umbria, provincia di La Spezia e di Viterbo, Marche, Abruzzo, Molise e provincia di Foggia, saranno Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia le ultime regioni ad adeguarsi. La nuova tecnologia contribuirà alla diminuzione dell’inquinamento elettromagnetico e porterà ad maggiore efficienza nei consumi energetici.
Il digitale è una tendenza comune a tutti gli apparecchi elettronici: solo la televisione è ferma alla tecnologia analogica. Il vantaggio della tecnologia digitale è che possono essere trasmessi insieme al segnale audio/video altri tipi di segnale e più tracce audio contemporaneamente, consentendo di ricevere, ad esempio, sia la versione in lingua originale di un film sia quella doppiata e sottotitoli in diverse lingue. In teoria la tecnologia digitale permette anche l'interattività, per cui attraverso un canale di ritorno (linea telefonica) l'utente potrebbe interagire con la trasmissione o effettuare transazioni. Numerosi vantaggi ma anche numerosi svantaggi perché in tanti, con il passaggio, saranno costretti a comprare nuovi televisori o decoder (ricevitori esterni alla tv) da affiancare agli apparecchi. Oltre che un costo in termini economici questo costituisce una difficoltà pratica per le persone che, come molti anziani, non hanno dimestichezza con la tecnologia.
Con il nuovo sistema sarà necessario un apparecchio in grado di "leggere" il segnale televisivo digitale, o un dispositivo, da collegare tra antenna e televisore, per "tradurre" il segnale digitale in analogico. E per ogni tv presente in casa sarà necessario un decoder apposito, perché ciascun apparecchio analogico necessita di un apposito "traduttore". Da qualche tempo i televisori venduti sul mercato sono tutti con decoder integrato. In Italia ne esistono diversi modelli, la maggior parte dei quali è di tipo Mhp (Multimedia home platform). Questi ultimi hanno il vantaggio di consentire l'utilizzo di schede prepagate, utili per esempio per vedere le partite di calcio. Per chi ha almeno 65 anni, un reddito non superiore ai 10mila euro ed è in regola con il pagamento del canone Rai, lo Stato prevede un contributo di 50 euro per l’acquisto del decoder.
Per quanto riguarda le antenne che oggi decorano i tetti delle abitazioni, dovrebbero essere in grado di ricevere anche il segnale digitale, almeno quelle in buono stato. In alcuni casi sarà necessario modificarne l'orientamento o richiedere un intervento tecnico per effettuare regolazioni. Una regola di massima è che se ora i canali analogici si ricevono bene, non dovrebbero esservi problemi di ricezione per quelli digitali.
Come si sta preparando la Toscana
Un codice etico per gli antennisti, angeli del telecomando. Il coinvolgimento delle scuole e tanta informazione. La Toscana si sta preparando così allo switch off. Oltre ad aver sottoscritto un protocollo con gli enti locali, la Regione sta lavorando ad un “codice etico” per gli antennisti coinvolgendo i sindacati di impresa (Cna, Confartigianato) e le associazioni dei consumatori. In programma, poi, iniziative nelle scuole per formare i ragazzi nel ruolo di “facilitatori” verso quei genitori e nonni che dovessero trovarsi in difficoltà con gli adempimenti necessari a “ritrovare” i programmi dopo il passaggio al digitale.
La Regione ha inoltre già iniziato incontri operativi con Rai Way (la spa controllata Rai che possiede, gestisce e mantiene gli impianti di diffusione) per mappare le zone toscane in cui il segnale è debole. Sono già attivi un sito e un call center (800 022 000) dove reperire ogni tipo di informazioni, comprese le più tecniche. Circa 125 mila toscani, in base a requisiti di reddito, avranno la possibilità di acquistare il decoder a prezzo scontato (50 euro di contributo).
Una settimana prima del passaggio al digitale terrestre entreranno in funzione in tutta la regione i “Punti digitali”. Gli operatori del servizio (duecento di loro sono stati già formati per questa attività) saranno in grado, tra l’altro, di fornire agli utenti ogni informazione sul passaggio, di dare istruzioni sulla sintonizzazione del decoder, di indicare l’antennista più vicino che aderisce al codice etico messo a punto dalla Regione Toscana e che applica il tariffario concordato con le associazioni di categoria e dei consumatori.
I Punti digitali raccoglieranno anche le segnalazioni di criticità e potranno così contribuire alla soluzione degli eventuali i problemi che potrebbe interessare parti del territorio. Sotto il profilo istituzionale, per comunicare a tutti i sindaci le azioni attivate dalla Regione e per coinvolgerli nelle iniziative di informazione, la Rete Telematica Regionale RTRT, in collaborazione con Anci, Uncem e la Direzione generale della presidenza della Regione sta realizzando una serie di incontri in tutti i capoluoghi di provincia. Infine sono sulla linea di partenza le campagne di comunicazione del Ministero dello sviluppo economico e quella curata dalla Regione.
Entro 8 giorni sarà presentata la graduatoria per l'assegnazione delle frequenze per il digitale terrestre in Toscana. E' quanto annunciato i da Vito Di Marco, coordinatore della segreteria tecnica del ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, ed Eva Spina, dirigente del Dipartimento Comunicazioni del dicastero. I rappresentanti del Ministero sono intervenuti a Firenze per illustrare le tappe di una campagna di comunicazione sul territorio toscano in vista del passaggio al digitale terrestre.
Nel complesso sono state presentate 29 domande per 18 frequenze. Questo non vuol dire, hanno spiegato Di Marco e Spina, che ne beneficeranno solo 18 emittenti perché c'e' la possibilità per le televisioni di presentarsi come società consortili o sviluppare accordi che permettano di utilizzare la stessa frequenza coprendo però aree diverse. Proprio per incentivare questi accordi, hanno detto ancora, sono stati previsti dei bonus a livello di punteggio.