“Ci sono molti punti in comune fra le cose che chiedete e l’impegno della Regione. Siamo in una fase importante della legislatura regionale, nei prossimi 6-7 mesi dovremo “cucinare bene” le cose che abbiamo messo in cantiere e produrre atti concreti”. Queste le parole del presidente della Regione Enrico Rossi nella sala Pegaso di palazzo Strozzi Sacrati in occasione della firma della “Carta di Matera” il documento elaborato dalla Cia, la Confederazione Italiana Agricoltori.

La Carta di Matera – Il documento è stato illustrato dal presidente della Cia regionale, Giordano Pascucci, che ne ha illustrato i principi essenziali e il collegato documento attuativo elaborato specificamente per la Toscana. In sintesi la richiesta della Cia è quella di riportare al centro dell’attenzione e del lavoro politico-istituzionale, a tutti i livelli, l’agricoltura, “cosa che già avviene in Toscana, dove ci sono amministratori attenti”- come ha detto Pascucci.“Un nuovo patto tra l’agricoltura e la società toscana” ha sintetizzato Pascucci, sottolineando altresì la necessità di un impegno “non soltanto settoriale, come già avviene grazie al buon lavoro dell’assessore all’agricoltura, Gianni Salvadori”, ma corale di tutta la giunta”.


Le richieste – I servizi richiesti dalle imprese agricole riguardano sostegno al reddito (gli agricoltori europei hanno incrementato il reddito del 12% e quelli italiani ne hanno perso il 25% secondo la Cia), misure per favorire il ricambio generazionale, infrastrutture, servizi e welfare, tutela del paesaggio agricolo, promozione. Il presidente Rossi, con accanto l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori, ha articolato su tre punti principali il proprio intervento, dopo aver sottolineato come in sostanza le richieste della Cia corrispondono “a quello che facciamo e che vogliamo fare in maniera ancora più determinata”. E come la questione del paesaggio sia “questione identitaria per la Toscana, dalla quale non si può prescindere”. In materia Rossi ha inoltre ricordato la direttiva emanata dalla giunta proprio per contemperare la scelta di favorire le energie alternative con quelle di difesa del paesaggio agricolo.


Firenze


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