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Da sx: il Procuratore Capo di Siena Salvatore Vitello, il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, e il Comandante Provinciale Carabinieri Siena Col. Giorgio Manca

«Non è emerso un legame, una realtà di mafia o presenza mafiosa in riferimento alle vicende di Mps». A dirlo il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti in visita alla Magistratura di Siena ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se gli risultassero infiltrazioni mafiose nelle inchieste giudiziarie riguardanti la banca senese. «Non si può assolutamente affermare» ha ribadito Roberti specificando: «E’ necessario conoscere e approfondire tutti gli aspetti di questa realtà per prevenire eventuali connessioni anche tra criminalità organizzata e criminalità economica tenendo presente che oggi la corruzione è uno strumento utilizzato molto frequentemente dalla criminalità mafiosa per raggiungere i propri obiettivi».

Infiltrazioni mafiose in Toscana? «Qualche segnale c’è stato» In merito al rischio di infiltrazioni mafiose a Siena e in Toscana, il Procuratore ha risposto: «Qualche segnale c’è stato, in questa provincia molto modesto, in altre e in quella di Firenze è più presente. L’importante è intervenire in funzione di prevenzione per evitare di dover registrare qui in Toscana quello che abbiamo tristemente constatato in altre regioni del centro nord, soprattutto in Lombardia»

Prescrizione, «Favorevole a abbinamento riforma» Il Procuratore si è poi soffermato sulla riforma della prescrizione spiegando come «se si dovesse decidere in Parlamento di abbinare  la riforma della prescrizione a quella del processo penale, che pure è  presente con un  disegno di legge del Governo, io sarei assolutamente favorevole. Il problema della lentezza dei processi, e quindi la grande sfida dell’efficienza del processo penale, non si risolve solo con la prescrizione, ma con un intervento più ampio sulla normativa del processo penale e assicurando l’efficienza dal punto di vista degli organici perché anche lì abbiamo dei grossi problemi». «La riforma della giustizia non è meno importante della riforma costituzionale per il rilancio del nostro Paese – ha concluso Roberti – Giustizia e sicurezza che funzionano sono le prerogative per lo sviluppo economico».