La Fondazione Monte dei Paschi chiude il bilancio consuntivo 2010, il sedicesimo dal conferimento della società per azioni bancaria, per la prima volta nella sua pur breve storia, con un disavanzo di 128,4 milioni di euro. Il bilancio, approvato dalla Deputazione Generale, è stato illustrato in una conferenza stampa oggi, 21 giugno, dal presidente della Fondazione Gabriello Mancini, dal vicepresidente Vittorio Galgani e dal direttore generale (provveditore) Marco Parlangeli.


Non ci sarà il bando ordinario – Il dato dell’esercizio 2010, che si inquadra anche nelle difficoltà economiche di questi ultimi anni a livello italiano ed internazionale, ha due ragioni principali. In primo luogo il mancato dividendo nel 2010 da parte di Banca Monte dei Paschi. A ciò si aggiunge il considerevole sforzo richiesto alla Fondazione Mps per aderire all’aumento di capitale varato dall’istituto di credito senese che ha visto la necessità di destinare 150 milioni di euro al fondo oscillazione titoli, in conseguenza della quale è avvenuto il trasferimento dal comparto immobilizzato a quello dell’attivo circolante delle partecipazioni di Mediobanca e Intesa (poi ceduta). Tali eventi hanno inciso profondamente sul bilancio 2010, ma la Fondazione ha comunque sostenuto e condiviso le decisioni della Banca, convinta della necessità di doverne favorire il rafforzamento patrimoniale, tutelando così un bene primario della comunità senese e al tempo stesso continuando a garantirne indipendenza strategica, non scalabilità e legame con il territorio.

ll commento – “L’aumento proposto di quasi due miliardi e mezzo di euro costituisce un’operazione importante – ha rilevato il presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini – che consentirà a Banca Mps di rafforzare la propria dotazione in termini di capitale, rispondendo ai requisiti di Basilea III, ed anche di rimborsare i Tremonti Bond. La scelta di aderire a tale aumento, destinata a portare frutti significativi di lungo periodo, avrà nel breve termine conseguenze rilevanti per la Fondazione, per le istituzioni, per tutto il territorio. L’attività istituzionale della Fondazione, già parzialmente ridotta nel 2010, subirà, in questo e nei prossimi anni, un’ulteriore contrazione. È un momento delicato, per la Banca, per la Fondazione, per tutti i senesi, un momento che potrà essere superato soltanto con un deciso ritorno alla redditività da parte del Monte. E’ per questo – ha proseguito Mancini – che anche nella recente assemblea abbiamo chiesto alla Banca di tornare rapidamente a crescere attraverso vari obiettivi: recupero di redditività, diminuzione dei costi, proseguimento della riorganizzazione, valorizzazione delle filiali, potenziamento del front office, riduzione dei tempi di risposta alla clientela, attuazione del piano industriale. Tutti aspetti su cui, come azionisti, vigileremo con attenzione”.


Risorse molto limitate da destinare alle emergenze del territorio – In questo momento di doverosa austerità e di rigore la Fondazione Mps è chiamata a valutare attentamente su come far fronte al suo compito istituzionale di supporto al territorio di riferimento. A differenza degli anni scorsi non ci sarà il bando ordinario per i progetti di terzi e sono in corso di valutazione le forme con cui erogare risorse, comunque molto limitate, da destinare alle principali emergenze del territorio (relativamente ai settori dello sviluppo economico e del sociale) ed agli impegni pluriennali. Per quanto riguarda i progetti propri verrà previsto un contenimento degli stanziamenti in base alle effettive necessità ed ai programmi già predisposti, senza comprometterne la loro operatività.

Il patrimonio netto ammonta a 5,407 miliardi – I redditi della Fondazione sono essenzialmente di due tipi: i dividendi da partecipazione da un lato, le rendite degli investimenti mobiliari e della liquidità dall’altro. In sintesi, l’esercizio ha evidenziato un risultato così articolato: proventi da definitiva dismissione delle residue gestioni patrimoniali ancora in essere per 6,64 milioni (nel 2009 il risultato delle gestioni patrimoniali era stato di 5,78 milioni). Dividendi e proventi assimilati pari a 15,09 milioni (65,53 nel precedente esercizio), mentre interessi e proventi assimilati si attestano a quota 16,60 (27,27 milioni nel 2009). Altri proventi per 0,61 milioni. Nel complesso tali risorse sono state interamente assorbite da significativi accantonamenti prudenziali. Da citare la svalutazione netta di strumenti finanziari non immobilizzati per 2,38 milioni; perdite da trading per 1,30; accantonamenti a fondo oscillazione titoli per 150 milioni di euro; costi straordinari netti per 0,17.  Gli oneri operativi al netto degli accantonamenti sono pari a 13,14 milioni di euro ed evidenziano una significativa  diminuzione del 18,86% rispetto al risultato 2009 (16,19 milioni )  dovuta ad un rigoroso contenimento dei costi.  Dopo imposte per 0,40 milioni, l’esercizio registra un disavanzo di 128,4 milioni (considerate le disponibilità da gestione precedente per  0,02 milioni). Nell’attivo di 6,182 miliardi da considerare fra le poste principali, oltre i due beni immobili della Fondazione, Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione e Palazzo del Capitano, le immobilizzazioni finanziarie che assommano a 5,920 miliardi.


Forti accantonamenti a fondo oscillazione titoli – L’interessenza complessiva in Banca Mps al 31 dicembre 2010 si attestava a 4,805 miliardi di euro iscritta ad un valore di carico di 3,32 miliardi per le azioni ordinarie (45,68%) oltre a quelle di risparmio 27,7 milioni (98,56 %) e alle privilegiate 1,46 miliardi (100%). La partecipazione in Banca Mps, dopo l’operazione di cessione del 6,7% delle azioni privilegiate detenute, è iscritta ad un valore di carico complessivo pari a 4,225 miliardi di euro, di cui 3,32 miliardi relativi alle azioni ordinarie (42,27% del totale delle ordinarie post conversione delle privilegiate cedute e prima dell’aumento di capitale già annunciato), 27,7 milioni relativi a quelle di risparmio (98,56% del totale delle azioni di risparmio), 880,66 milioni relativi alle privilegiate (100% delle azioni privilegiate post conversione di quelle cedute in azioni ordinarie come previsto dallo statuto di BMps). Fra le poste al passivo figura il “Fondo di stabilizzazione delle erogazioni”, che ammonta a 115,22 milioni disponibili per integrare le risorse destinate all’attività istituzionale 2011 e degli anni seguenti. Il Fondo rischi ha una consistenza di 34,80 milioni ed il Fondo oscillazione titoli di 270 milioni di euro. Inoltre gli impegni per erogazioni deliberate sono pari a 232,57 milioni, in significativa riduzione rispetto al precedente esercizio, quando assommavano a 336,07 milioni. Da ricordare inoltre il fondo costituito con gli accantonamenti a favore del volontariato per 7,89 milioni e il “Fondo per la realizzazione del Progetto Sud” di 8,43 milioni di euro.


In allegato il documento riassuntivo


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