Una new entry, la schiacciata di Nonna Rina, e due uscite: la Farina di castagne della Lunigiana, diventata Dop e il Marrone di Caprese Michelangelo, anch’esso diventato Dop (la Denominazione di origine protetta dell’Unione Europea). E poi ci sono i ricciarelli di Siena che hanno conquistato l’Igp (per i quali è stata adeguata la scheda tecnica necessaria alla nuova Indicazione Geografica Protetta, anche questa sigla UE) mentre nell’elenco dei prodotti tradizionali ci sono i ricciarelli di Pomarance e quelli di Massa Marittima. Infine i Pici (o Pinci) per i quali il territorio di riferimento è quello di Siena e provincia, cui si aggiungono alcuni comuni della Provincia di Grosseto e anche qui, una nuova variante, quella “a forma di parabola” che si trova nel comune di Montopoli Valdarno (Pisa). Con queste variazioni è stato aggiornato dalla Regione Toscana l’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali, che per l’annata 2011 assomma 464 prodotti.
La schiacciata di Nonna Rita – Fra questi il lotto più consistente è dato dai prodotti vegetali, naturali o trasformati (190 prodotti), seguito dalle paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria confetteria, con 122 prodotti. In questa categoria rientra la “new entry”, ossia la “schiacciata di Nonna Rina”, dolce tipico di San Miniato (Pisa). Si tratta di un dolce originario dell’Ottocento, che inizialmente veniva fatto con la pasta residua della panificazione. Alla pasta lievitata si aggiunge zucchero, burro, uova, ma anche rosolio di menta e semi di anice. Nell’ultimo anno ne sono stati prodotti 15 quintali destinati esclusivamente al consumo in zona.
Riscoprire origini e tradizioni – Altre categorie dell’elenco dei prodotti tradizionali sono le carni e preparati con 84 prodotti, le bevande alcoliche e i distillati (8 prodotti), i formaggi (34 prodotti), i pesci e molluschi e preparati (10 prodotti), i prodotti di origine animale (miele e altri: 11 prodotti) e infine i condimenti: 2 prodotti. “L’elenco dei prodotti tradizionali agroalimentari della Toscana – commenta l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori – rappresenta l’immagine profonda e rurale della nostra terra, qui troviamo gli alimenti dei quali i nostri nonni e i nostri genitori si sono nutriti e che oggi sono stati salvati, in gran parte, dal rischio di scomparsa. Andare a ricercare questi sapori rappresenta per i toscani, e non solo per i turisti, un’occasione per riscoprire cibi genuini e per ritrovare le radici della nostra gente. Per i nostri ragazzi questi prodotti rappresentano uno scrigno prezioso di toscanità e come genitori- conclude l’assessore – abbiamo il dovere di farglieli riscoprire per far crescere la consapevolezza dell’identità di un popolo come quello toscano, profondamente legato alla terra e alla campagna, dalla quale ha saputo trarre l’immagine che oggi tutti ci invidiano nel mondo”.
Firenze