Chiusa una maxi-inchiesta della Procura di Firenze con 116 persone indagate, a vario titolo, per reati ambientali legati a gestione e traffico di rifiuti speciali, in particolare derivati da rottamazione di veicoli. Per alcuni indagati sono pure contestati i reati di associazione a delinquere e falso. Al centro delle indagini la società EcoFirenze srl e suoi responsabili che, secondo l’accusa, avrebbero realizzato a fini di profitto un’organizzazione capace di ricevere conferimenti irregolari di rifiuti speciali da parte di officine, carrozzerie e privati ma anche da partecipate comunali come la società ambientale Quadrifoglio e quella dell’illuminazione Silfi.
Le indagini Scoperti nelle indagini due trasporti via nave per mandare in Africa (Senegal e Marocco) 37 tonnellate di rifiuti speciali, sia pericolosi che non. Le indagini sono state coordinate dai sostituti procuratori Giuseppina Mione e Giulio Monferini che avrebbero messo in luce vari illeciti tra cui la violazione degli obblighi di tenuta dei registri e dei formulari. L’avviso di conclusione indagini è stato notificato agli interessati. A fine inchiesta, condotta da Forestale, Polizia provinciale e Arpat, sette responsabili della Ecofirenze devono rispondere di associazione per delinquere e falso: la società – afferma in buona sostanza la Procura – era provvista di autorizzazioni delle Province di Firenze e di Prato ma al di là di questo le persone indagate, con ruoli-chiave all’interno di EcoFirenze, avrebbero costituito una struttura stabile e organizzata per la gestione integrale abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti di vario tipo così da avere il maggior numero di clienti possibile, abbattendo i costi di smaltimento e trattamento. Tra i rifiuti, i veicoli a fine uso da demolire e loro componenti meccaniche inquinanti tra cui motori, organi di trasmissione, coppe dell’olio e ricambi. Le indagini hanno stabilito che nel sito della società, ubicato al Ferrale, periferia ovest di Firenze, sarebbero stati portati, solo dal luglio 2013 al febbraio 2014, 321 veicoli ‘fuori uso’ da 72 soggetti di cui 63 privi di autorizzazione al trasporto e dei relativi certificati di rottamazione. Titolari di numerose autofficine, carrozzerie, servizi di carro-attrezzi della città avrebbero usufruito del sito attivando un movimento illecito di rifiuti: ora sono indagati per reati ambientali in concorso con i gestori di EcoFirenze.
Gli indagati Tra gli indagati compaiono anche i vertici di partecipate comunali come Quadrifoglio spa, con i legali rappresentanti Giorgio Moretti e Livio Giannotti – per aver conferito a EcoFirenze almeno 35 veicoli a motore da rottamare -, e come Silfi spa con il legale rappresentante Andrea Bacci, per il conferimento di due veicoli in disuso. Indagati anche responsabili della società Scaf, che svolge pure attività di custodia giudiziaria – come evidenzia la procura – e un vigile urbano di Fucecchio. Alcuni indagati sono accusati di aver organizzato trasporti via nave in Africa di rifiuti speciali: uno di 26 tonnellate di rottami da autodemolizione dal porto di La Spezia a Casablanca (Marocco); un altro di 11 tonnellate di rifiuti speciali da Livorno a Dakar, in questo caso con documenti falsi che li facevano passare per ricambi di auto (invece erano materiali acquistati dalla società Pianigiani Rottami di Siena).