“La Cisl non condivide l’ottimismo dell’assessore Scaramuccia sui conti della sanità toscana: se infatti quest’anno i conti sono salvi grazie a una riserva di risorse e risparmi, è evidente che ciò non è ripetibile per il futuro”. A dirlo è il segretario generale della Funzione Pubblica Cisl della Toscana, Andrea Morandi, secondo il quale “a fronte di minori risorse a disposizione e di un trend di crescita della spesa del 3% annuo, il rischio che la sanità toscana vada in crisi è reale, se non ci sarà un salto in novità e coraggio che ad oggi non vediamo”. A cominciare dai piani occupazionali per le assunzioni. “È difficile –dice Morandi- spiegare ai nostri operatori all’assistenza, costretti a fare rientri o doppi turni per carenza di personale, che i dipendenti sono aumentati”. Dai 51.010 dipendenti del 31 dicembre 2009 si è infatti passati ai 51.704 del dicembre 2010. Ma se si analizza il dettaglio si scopre che mentre i medici sono aumentati del 2% (passando da 8157 a 8314), i dirigenti del 9% (passando da 1245 a 1358), il personale del comparto è rimasto praticamente lo stesso, a cominciare dagli infermieri passati da 20467 a 20541, per un misero +0,35%.


Professioni sanitarie – “Il futuro –domanda Morandi- è delle professioni sanitarie, della loro competenza e responsabilità o di una dirigenza spesso burocratica e lontana dai progetti di riforma necessari? Aumentano i costi per la dirigenza ma i soldi per valorizzare gli operatori socio sanitari, come chiesto dalla Cisl, non si sono ancora trovati. La Regione Toscana vuole governare questi piani occupazionali attraverso un confronto con il sindacato oppure vuole subire i desiderata dei vari dirigenti generali di ASL? Nella Finanziara 2011 della Regione –aggiunge Morandi- si impegnano le aziende sanitarie a ridurre del 10% le spese generali di funzionamento e si chiede un taglio in spese di rappresentanza, relazioni pubbliche ecc. Ma dove sono questi risparmi?”


Risorse – Il segretario della Fp-Cisl solleva anche il tema dei criteri di assegnazione delle risorse alle varie ASL che ha penalizzato, per esempio, l’area Firenze-Prato-Pistoia e si chiede: “com’è possibile che quest’area, dove sono concentrate l’80% delle case di cura private e anche le più importanti RSA, con evidenti aggravi di spesa, abbia invece ricevuto dal 2009 41 milioni di euro in meno ogni anno ? La Cisl -conclude Morandi- pone queste domande perché è contraria ad eventuali nuove tasse ai cittadini e alle imprese per reggere la sanità. Una vecchia strada difesa da chi non vuol cambiare le cose e difendere gli interessi particolari che si annidano in questo mondo. Dunque occorre coraggio e determinazione. La Funzione Pubblica Cisl c’è. L’assessore Scaramuccia e la Regione?”


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