Almeno la povertà non la tassate! Può sembrare uno slogan, è invece la sintesi che esce dall’iniziativa che si è tenuta a Braccagni (Gr) organizzata dai pensionati della Cia Toscana, che ha visto la partecipazioni di oltre duecento pensionati, rappresentanti confederali e delle istituzioni e gli interventi di Gianfranco Turbanti, vice presidente vicario dell’Anp/Cia Toscana e di Secondo Scanavino, vice presidente nazionale della Confederazione italiana agricoltori. La manifestazione di oggi si inquadra nella mobilitazione che l’Anp/Cia ha promosso su tutto territorio nazionale. L’ANP Cia chiede pensioni adeguate, servizi diffusi e qualificazione del sistema socio-sanitario. Secondo i pensionati della Cia, la crisi e l’inflazione dell’ultimo decennio hanno eroso notevolmente il potere d’acquisto delle pensioni: prefigurare il sostegno al rilancio dell’economia (e del settore primario a cui siamo particolarmente legati) non può prescindere da coraggiose politiche di espansione economica e dalla crescita anche dei consumi. Ciò è possibile anche attraverso la lotta all’evasione fiscale agli sprechi ed ai privilegi.
La situazione – “Negli ultimi anni crisi e inflazione hanno decurtato le già misere pensioni riducendole a semplici compensi molto insufficienti per la sopravvivenza di una persona – ha detto Gianfranco Turbanti, vicepresidente Anp Cia Toscana – Che si applichino maggiori tasse a chi ha visto lievitare le sue risorse in modo sproporzionato rispetto a chi oggi, invece, stenta ad andare avanti. E’ da qui che parte la nostra richiesta di “Non tassare la povertà” e di diminuire la pressione fiscale sulle pensioni medio basse. Per le comunità rurali è fondamentale poi l’organizzazione dei servizi sanitari, sociali e civili, fattore decisivo per determinare il livello dello sviluppo economico, la qualità della vita, la difesa ed il presidio del territorio”. Nel dettaglio i pensionati della Cia Toscana chiedono: la diminuzione della pressione fiscale sui trattamenti pensionistici, specie per le fasce medio basse; il ripristino della doppia indicizzazione delle pensioni, non solo in base alle variazioni dei prezzi al consumo, ma anche in base alle dinamiche salariale; la creazione di un paniere Istat mirato ai consumi reali dei pensionati per la rivalutazione annuale delle pensioni; il ripristino della percentuale di adeguamento al costo della vita (dal 90% al 100%).
Le soluzioni – “Pur in un contesto di razionalizzazione e contenimento della spesa socio sanitaria – ha aggiunto Gianfranco Turbanti, vicepresidente Anp Cia Toscana – è necessario che venga garantita la dotazione nelle aree rurali di poliambulatori attrezzati al pronto intervento; l’abolizione dei tickets sanitari per le fasce medio basse; la dotazione dei “Piani Regionali” taglia liste d’attesa; il potenziamento delle risorse per la non autosufficienza; e la garanzia di trasporti locali adeguati per la permanenza dei cittadini nei centri e nelle aree rurali marginali; l’utilizzo delle moderne tecnologie per facilitare il pronto soccorso anche alle case sparse”.
Pensionati protagonisti – La Cia chiede inoltre un confronto sereno ma fermo alle istituzioni: “Nella logica della multifunzionalità dell’azienda agricola – ha aggiunto Giordano Pascucci Presidente della Cia Toscana, intervenendo nel dibattito – vogliamo essere protagonisti con i nostri pensionati di un nuovo e moderno welfare legato ai bisogni dei cittadini e delle comunità locali. Nelle aree rurali occorre assicurare equità e giustizia sociale, servizi efficienti, fruibili a costi contenuti collaborando ed integrandosi con i servizi pubblici più aperti al confronto, alla collaborazione ed alla concertazione”. Dopo gli interventi di numerosi pensionati, amministratori locali presenti, ha concluso i lavori il vicepresidente della Cia nazionale Secondo Scanavino che ha evidenziato come la Cia sia vicina “alle richieste dei propri pensionati anche perché per la categoria degli agricoltori oggi la pensione è insufficiente e per altri anche un dramma. Inoltre – ha aggiunto Scanavino – c’è bisogno di una nuova politica in campo sociale e sanitario e fra i primi obiettivi quello di riqualificare la spesa e non procedere ai tagli indiscriminati come ha fatto il governo. Così come è necessario che la società e lo Stato non si dimentichino il valore e il patrimonio che rappresenta la ruralità per l’Italia”.
Grosseto