Un disegno fino ad oggi sconosciuto potrebbe far riscrivere la storia di Napoleone esiliato sull’Isola d’Elba.E’ stato ritrovato il progetto che l’imperatore francese aveva per la sua residenza privata nell’isola toscana: un documento inedito emerso dalle carte del conte Agostino Fantoni, di estrema importanza storica, in quanto testimonia la volontà di Napoleone di trasformare la dimora di San Martino in una vera residenza imperiale.
La Villa – Dopo quasi due secoli, grazie a questo disegno presentato oggi a Livorno è possibile ricostruire l’aspetto di Villa San Martino, luogo della vita privata di Napoleone all’Elba contraltare della Palazzina dei Mulini deputata a reggia di rappresentanza nel 1815, e come Napoleone pensava di trasformarla in dimora imperiale. Il tutto in un prospetto e pianta realizzati dall’ingegnere elbano Giacomo Mellini, tenente colonnello già al seguito di Napoleone, riprodotti in disegno dal suo giovane nipote Gustavo, impegnato tra il 1814 e il 1815 insieme a Vincenzo Revelli a realizzare le pitture parietali della stessa Villa di San Martino sotto la direzione dell’architetto Paolo Bargigli su commissione dell’imperatore. Si tratta di un documento che testimonia la disposizione e le funzioni delle stanze, permettendo cosi’ una ridefinizione storicamente corretta e documentata dell’attuale collocazione di oggetti ed arredi del museo, e la conferma che all’Elba Napoleone si sentisse ancora imperatore senza deroga alcuna. La scoperta e’ stata presentata questa mattina dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno Luciano Barsotti, dal vicepresidente della Fondazione Carlo Venturini, dal sovrintendente per i Beni artistici di Pisa e Livorno Agostino Bureca, dal direttore dei Musei Nazionali delle Residenze Napoleoniche dell’isola d’Elba Roberta Martinelli, e dalla storica Monica Guarraccino a cui si deve il ritrovamento.
L’archivio del conte – Il conte Agostino Fantoni e’ stato il primo commissario granducale arrivato all’isola d’Elba dopo la partenza di Napoleone e i cosiddetti Cento Giorni, e colui che, su richiesta del Granduca Ferdinando III, si e’ occupato di prendere possesso dell’isola e di redigere gli inventari delle residenze napoleoniche. Il disegno di Villa San Martino e’ una delle pochissime, se non l’unica, testimonianza iconografica coeva al periodo di Napoleone all’Elba, insieme ad un acquerello della omonima vallata anch’esso realizzato nel 1815 da Gustavo Mellini su richiesta di Napoleone per farne dono al figlio, il Re di Roma e in cui la residenza appare però solo sullo sfondo
Il documento – Si tratta di un progetto, illustrato in due parti: il disegno del prospetto della residenza e la pianta con la suddivisione interna degli spazi. Proprio questa impostazione progettuale e’ importante perchè dimostra la volontà di rendere Villa San Martino coerente con tutte le residenze di Napoleone: sono infatti presenti elementi di riqualificazione architettonica e di decoro che servono ad esprimere lo status di Imperatore. Rispetto ai nostri giorni, la suddivisione dei locali interni e’ rimasta immutata e grazie a questo prezioso documento possiamo finalmente attribuire definitivamente le funzioni di ogni stanza. La ricerca intorno a Napoleone continua negli archivi di Parigi, Firenze e Massa, e continuano sempre di più ad emergere documenti che confermano la teoria di Napoleone Imperatore all’Elba. A breve saranno esposti nel museo i fondi da cui e’ emerso il documento; sara’ studiata anche la relazione di questo progetto con le scelte architettoniche realizzate da Demidoff alcuni anni piu’ tardi per la galleria antistante la residenza.
Livorno