Banca Etruria, manifestazione anche al Duomo di Arezzo (Foto Ansa)
Banca Etruria, manifestazione anche al Duomo di Arezzo (Foto Ansa)
Banca Etruria, manifestazione anche al Duomo di Arezzo (Foto Ansa)

Circa 200 ex obbligazionisti di Banca Etruria hanno partecipato ad un corteo, conclusosi con un lancio di uova contro la sede dell’istituto dopo aver attraversato stamani il centro di Arezzo contro il decreto salva-banche e protestando, è stato spiegato dagli organizzatori, contro le continue “docce fredde” sulle possibilità o meno di essere ristorati delle loro perdite. Tanti i cartelli e gli slogan contro il Pd, il governo, lo stesso premier Matteo Renzi ed il ministro delle riforme Maria Elena Boschi. Appuntamento per tutti davanti al Duomo di Arezzo convocato da Federconsumatori e dal Comitato contro il salva-banche: «Anche la chiesa dovrebbe stare dalla parte dei più poveri», ha commentato uno degli organizzatori.

La manifestazione e il lancio di uova Il corteo ha percorso la strada principale del centro, corso Italia, soffermandosi davanti alla prefettura e sciogliendosi poi davanti alla sede storica di Banca Etruria. È stato a questo punto che alcune uova sono state lanciate contro il palazzo che ospita l’istituto, ma non ci sono stati momenti di tensione. Poi una delegazione è tornata in prefettura per partecipare ad un incontro con il prefetto di Arezzo Alessandra Guidi.

Caos rimborsi, fondo Atlante: una truffa «Qualcuno si dovrebbe vergognare di tutto questo. Lunedì prossimo verranno regalati ulteriori 800 milioni alle nuove quattro banche, mentre rimborseranno solo l’8% dei risparmiatori coinvolti e solo per piccoli importi». È stato questo invece il nuovo grido d’accusa da parte di Letizia Giorgianni e Silvia Battistelli, rispettivamente presidente e portavoce del Comitato Vittime del Salva Banche. Nella nota stampa Giorgianni e Battistelli specificano: «Tutti gli altri (9500) dovranno subire un lungo burocratico percorso di arbitrato, senza nessuna certezza. Addirittura 2000 persone sono escluse pure dal potere accedere a questo processo (i clienti di altre banche). Certamente nulla anche agli azionisti, 100mila persone. Al di là dei toni trionfanti e propagandistici con cui ci stanno già presentando questa misura la verità è un’altra – sottolineano -: siamo e rimaniamo gli unici azzerati nel risparmio bancario nella storia della repubblica Italiana. Il tutto poi nello stesso giorno in cui si fa nascere il fondo Atlante ove confluiranno i crediti deteriorati delle banche al valore del 40%, quando gli stessi crediti delle nostre banche li hanno valutati al 17% distruggendo così i nostri risparmi solo ed esclusivamente perché hanno usato due pesi e due misure».