“E’ con preoccupazione che stiamo assistendo ad una situazione di oggettiva difficoltà legata a ciò che sta succedendo all’Argentario. Ai fini non solo turistici, ma per tutto quello che la nautica comporta, dall’indotto alla subacquea, il Consorzio auspica, che la stagione estiva imminente veda nuovamente le attività economiche lavorare con sicurezza e certezza”. Walter Rossi, presidente del Consorzio MaremMare, oltre ottanta operatori turistici in tutta la Costa d’Argento, interviene sulla questione dei pontili dell’Argentario e più in generale del settore della nautica.
La vicenda – Il caso “pontili d’oro all’Argentario” è scoppiato a maggio dello scorso anno, quando i magistrati della procura di Grosseto indagando vecchie carte comunali hanno scoperto che l’unico piano del porto in vigore risale al 1959 e non prevede costruzioni di pontili. Porto Ercole viene anche indicato come “porto rifugio” dove le imbarcazioni possono ripararsi solo in caso di mare mosso o tempeste. Un’inchiesta lunga che nei primi giorni del 2011 ha portato al sequestro del primo pontile di Monte Argentario, il Domiziano di Porto Santo Stefano lungo 150 metri e con 200 posti barca e l’emissione di cinque avvisi di garanzia per due funzionari comunali, il progettista, il costruttore e il proprietario del pontile con reati che vanno dall’abuso edilizio alla violazione delle norme di tutela ambientale, dal falso all’occupazione abusiva di suolo demaniale. La Finanza è già pronta a sequestrare gli altri 17 approdi di Porto Santo Stefano e di Porto Ercole, mille posti barca in tutto, per un business di oltre cento milioni di euro. Secondo la procura, infatti, tutti gli approdi delle due cittadine dell’Argentario sarebbero abusivi e dunque fuori legge. Un danno enorme per il turismo della zona e se l’operazione non dovesse arrestarsi, già nella prossima stagione estiva Monte Argentario potrebbe essere de-barchizzato.
Il parere del Consiglio di Stato – All’indagine della procura di Grosseto si affianca una sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato illegittime le concessioni dei pontili di Porto Ercole e le nuove normative europee che prevedono la messa all’asta delle medesime. Fino a oggi, infatti, le concessioni, oltretutto abusive per la procura, sono sempre nelle stesse mani e si tramandano come un bene ereditato.
L’auspicio del Consorzio – “Il Consorzio auspica una soluzione rapida e la più indolore per tutte le attività che gravitano attorno all’economie del mare. Ci sembra importante – spiega – che tutti gli enti preposti, si adoperino a trovare urgentemente soluzioni e risposte che allontanino il pericolo di vedere una stagione svuotata da quello che è uno dei nostri più forti attrattori: il mare. D’altra parte il nostro invito è rivolto a tutti gli operatori perché, in un’ottica di sempre maggiore sinergia e collaborazione, soprattutto in un periodo di profonda crisi e difficoltà come quello attuale, individuino e credano nel territorio e nella risorsa turistica nel loro insieme come unico aspetto finalizzato alla crescita e allo sviluppo identitario della Costa d’Argento”.
Capalbio