Sanzioni a partire da 300 euro per chi verrà sorpreso con prostitute e progetti sociali per aiutare le ragazze che vivono sulla strada. Il sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani, dopo la consultazione con il Prefetto e con il Comitato per la Sicurezza, ha firmato questo pomeriggio l’ordinanza sulla prostituzione sulle strade. Lunedì verrà affissa all’Albo Pretorio e tra pochi giorni la Polizia Municipale e le forze dell’ordine lavoreranno alla sua applicazione.
Il testo – L’ordinanza impone “il divieto di esercitare la prostituzione in luogo pubblico o aperto al pubblico, in qualunque modo esercitata, ivi compreso la sosta o l’appostamento, l’adescamento di clienti e l’intrattenersi con essi, con particolare riguardo al centro abitato della città ed alle sue frazioni; alle zone sedi di attività produttive o commerciali; lungo le strade di qualsiasi tipo, di modo che sia possibile scorgere coloro che esercitano il meretricio o dalle case, o dai passanti, o da coloro che vi transitino con qualsiasi mezzo”. Viene anche imposto a chiunque il divieto “nei luoghi sopra enunciati, di concordare prestazioni sessuali a pagamento con soggetti che esercitano attività di meretricio; di tenere comportamenti che per l’atteggiamento o l’abbigliamento manifestino inequivocabilmente l’intenzione di adescare o esercitare l’attività di meretricio o offendere la pubblica decenza. Se l’interessato è a bordo di un veicolo, consentire la salita sul veicolo di uno o più soggetti come sopra descritti, con finalità di meretricio, costituisce violazione all’ordinanza. Le sanzioni partiranno da 300 euro e i ricavati saranno destinati ai progetti sociali in favore delle donne soggette a sfruttamento sessuale. “Questa ordinanza era pronta ormai da tempo – ha spiegato il sindaco Fanfani -. Ho atteso l’insediamento del nuovo Prefetto perché ritengo fondamentale e indispensabile il lavoro congiunto tra tutte le forze dell’ordine e la collaborazione istituzionale. Il fenomeno della prostituzione ha ormai superato, anche nella nostra realtà, la soglia della pericolosità: è controllato dalla malavita, ha per oggetto lo sfruttamento sessuale di ragazze giovanissime e contribuisce ad alimentare ulteriore fenomeni di grave criminalità”.
I progetti – Tre i progetti legati all’ordinanza: la sicurezza del cittadini, la decenza e il decoro urbano, la lotta allo sfruttamento delle donne. L’azione del Comune non si limita, comunque, alle azioni di controllo e sanzione. “L’iniziativa di natura sociale è contenuta già nella premessa dell’ordinanza del sindaco – ha sottolineato l’assessore alle politiche sociali Lucia De Robertis -. Insieme all’amministrazione provinciale lavoriamo con il progetto “L’altra strada” per consentire alle donne che vogliono uscire dallo sfruttamento della prostituzione di avere una nuova opportunità di vita. Abbiamo quindi alloggi “sicuri” per quelle ragazze che hanno deciso di uscire dal meccanismo dello sfruttamento e della schiavitù”.
Arezzo