Nuovo gesto della disperazione a San Gimignano per un cittadino che, per la seconda volta in pochi giorni, è stato protagonista di gesti estremi di protesta. Appena 10 giorni fa, infatti, era salito sul tetto del Comune minacciando di gettarsi nel vuoto. Questa mattina, nel corso di una riunione con il sindaco, Giacomo Bassi, e l’assistente sociale, ha estratto un coltello da cucina minacciando i presenti. Subito fermato, l’uomo, 51 anni, è stato condotto nella locale caserma dei carabininieri e in serata accompagnato alla casa circondariale di Santo Spirito. Su di lui pendono i capi d’imputazione di porto d’armi illecito e sequestro di persona.La cronaca – Questa mattina era stata convocata in Comune dallo stesso sindaco Bassi una riunione proprio per affrontare la vicenda. Ad un tratto l’uomo ha deciso di scagliarsi contro i presenti con un coltello che aveva portato da casa. Per fortuna nessuna conseguenza ma solo qualche attimo di spavento. “Ho vissuto attimi di paura come non mi era mai capitato e, al solo pensarci, mi torna alla mente il terrore di una situazione inaspettata e del tutto assurda”, è il commento del primo cittadino. Grazie alla freddezza del primo cittadino, la situazione è tornata alla normalità con l’arrivo dei Carabinieri. Anche nell’altro precedente era stato il sindaco a convincere l’uomo a scendere dal tetto.

Il commento del sindaco – “Solo ora – continua Giacomo Bassi -, a mente fredda, la paura lascia spazio però ad un profondo senso di amarezza che mi investe come semplice cittadino e come sindaco nel constatare l’acre inutilità insita nella volontà di aiutare chi non vuole essere aiutato”. “I miei sforzi, quelli di tutta l’amministrazione comunale e quelli del servizio sociale sono stati vanificati da un gesto deprecabile assolutamente da condannare anche se compiuto da una persona con forti problemi socioeconomici. Già la scenata messa in atto nei giorni scorsi sul tetto del palazzo comunale aveva toccato i limiti dell’accettabile ma quanto successo quest’oggi non può che indurmi alla constatazione, amara e lo ripeto, di percepire i limiti di un assistenzialismo fine solo a se stesso se non supportato da una forte volontà di chi deve ricevere l’aiuto. Abbiamo offerto al nostro concittadino proprio questa mattina, prima dell’accaduto, un progetto di recupero con la possibilità di una sistemazione temporanea dotata di un letto e dei pasti giornalieri oltre all’opportunità di riprendere un cammino lavorativo proprio presso questa amministrazione. La risposta è stata in un fermo rifiuto ed in un gesto inaccettabile. Al contempo, però, quanto successo oggi, deve darmi forza, a me e a tutto il sistema capillare di assistenza sociosanitaria, nella volontà e nella convinzione che esistono comunque persone meritevoli di aiuto e spinte da una forte volontà di lasciarsi alle spalle i problemi e per le quali le porte del mio ufficio e dell’amministrazione comunale di San Gimignano resteranno sempre aperte”.


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