“Il “sì” al referendum di Mirafiori cambia tutto. La Fiat contava sull’appoggio di tutte le forze politiche, ad eccezione di qualche minoranza di sinistra, e sull’appoggio dei media, fondando il referendum sul ricatto. Non è stato un voto libero. Chi votava “no” rischiava il posto di lavoro. Il voto si è comunque si è spaccato in due (il sì ha vinto con il 54,7%), e di questo la Fiat dovrà tenerne conto”. Lo ha detto ad agenziaimpress.it l’onorevole Oliviero Diliberto, intervenuto stamani a Pienza, alla presentazione della Società Bibliografica Toscana. “”I metalmeccanici e la Fiom hanno fatto un vero miracolo. In un Paese imbarbarito dall’illegalità e dalla mancanza di principi, hanno dato a tutti una grande lezione di dignità. E’ evidente che la lotta prosegue e sarebbe bene che Marchionne convocasse immediatamente un tavolo di trattativa, invitando anche la Fiom, e informando nel dettaglio di quello che vuol fare e della qualità e quantità degli investimenti. Con la manovra di Marchionne finisce l’epoca del contratto nazionale e si inaugura quella del baratto tra diritti e lavoro. Il costo del lavoro incide solo del 3,5% sul costo finale, per me il modello di Marchionne è fallimentare. E poi chi l’ha detto che sia così bravo?” 


Voto anticipato – Berlusconi indagato per ipotizzati reati di prostituzione minorile e concussione? “Se è così convinto di essere innocente – commenta Diliberto – che vada a farsi processare. Non ne possiamo più di questa Ruby”. E sulle possibilità di prossime elezioni: “Sì, credo che si andrà a votare a breve. Come dovrebbe presentarsi la sinistra? Ci dovrebbe una vasta alleanza di Centro-Sinistra – dichiara Diliberto ad agenziaimpress.it -, con una Sinistra  più unita. La Federazione della sinistra, nata da soli due mesi, da sola non basta, dovremo riuscire a ricompattarci”. Nella città di Pio II, Diliberto è intervenuto su una sua grande passione, oltre che attività lavorativa, il libro antico. Si può ancora riuscire a fare cultura in Italia? “Abbiamo un Governo – dice – che finanzia la Cepu anziché cultura e ricerca, per Berlusconi più gli italiani sono ignoranti e più lo voteranno”. 


Pienza