Gennaio. Periodo post-natalizio e di buoni propositi per l’anno appena iniziato. I “fioretti” di molti italiani riguardano però necessariamente il doversi rimettere in forma dal punto di vista fisico dopo gli eccessi alimentari delle festività. Ma quale è un corretto modus operandi per perseguire questo scopo. Agenzia Impress lo ha chiesto al professor Giorgio Calabrese, noto nutrizionista italiano, nonché presidente dell’Onav (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino).
Professor Calabrese, che consigli può dare sul mangiare e sul bere consapevole? – “Dopo il Natale dobbiamo tornare alla regola. Il che non vuol dire non mangiare, ma bensì mangiare in modo equilibrato. Io consiglierei di avere 5 piccoli pasti durante la giornata, con 5 porzioni di frutta e verdura e la presenza costante di pasta e riso durante i pasti principali. Senza esagerare ovviamente: si può stimare una dose ideale sui 50 grammi a pasto. Inoltre si devono mangiare più legumi possibili, circa 5 o 6 volte alla settimana, meglio se abbinati con pasta e riso in modo da avere un sostanzioso piatto unico. L’unica cosa da eliminare sono i dolci. Bisogna bere molta acqua, senza privarsi necessariamente del bicchiere di vino a pranzo e cena. Un ipotetico diario alimentare potrebbe essere così composto: lunedì pranzo con carne bianca e cena con uova, martedì carne rossa il giorno e formaggi la sera, mercoledì pesce e salumi. Da giovedì si può iniziare da capo, in modo da avere la presenza degli stessi alimenti sulle nostre tavole solo due volte a settimana. Per chi non ama la carne” – prosegue Calabrese – “consiglio di consumare uova e formaggi, in modo da avere comunque un giusto apporto di proteine animali. Fondamentale infine l’importanza della colazione, durante la quale consiglierei di assumere sempre marmellate e miele su pane tostato, possibilmente integrale (in alternativa vanno bene anche le tradizionali fette biscottate), abbinate ad una bella spremuta d’arancia.
Nei locali pubblici è diminuito il consumo di vino anche a causa delle restrizioni per quello che riguarda la guida. Cosa ne pensa il presidente dell’Onav? – “La parola chiave è moderazione. La standardizzazione fa male. È chiaro, un panino è insufficiente per essere accompagnato dal vino se dopo ci si deve mettere alla giuda. In ogni modo, al ristorante bisogna ricordarsi che il tasso alcolemico nel sangue non deve superare lo 0.5%. quindi l’unica regola, di massima, che mi sentirei di suggerire è quella di far corrispondere ad ogni bicchiere di vino consumato durante il pasto, almeno l’attesa di un’ora prima di mettersi al volante. E chi deve guidare, per favore, eviti i super-alcolici. È decisamente più appagante concludere la cena con un passito o un moscato da accompagnare al dolce”.
Tempo di crisi economica, è possibile coniugare qualità e costi contenuti? – “Certo, in tutti i settori. Bisogna ricercare il “Km 0”, cioè non andare al supermercato ma bensì cercare il prodotto di stagione e nostrano nel mercato sotto casa. Io vivo ad Asti e per la spesa ho deciso di recarmi al mercatino di Piazza Catena, dove posso sempre trovare primizie locali, frutta e verdura di stagione. In generale comunque, siamo in una fase in cui dal globale bisogna tornare al locale, se si vuole ridurre i costi ma non rinunciare alla qualità”.
Nel suo curriculum si può leggere che lei è nutrizionista della squadra della Juventus. Come si alimenta un calciatore dopo le Feste? – “Il calciatore non ha esagerato durante le Feste come hanno fatto gli altri. È uno sportivo, un professionista, e quindi ha cercato di limitarsi. Certo, può capitare che qualcuno, specialmente straniero, possa tornare dal paese d’origine un po’ appesantito, ma mai in modo eccessivo. In ogni modo, la mise-en-forme sussiste nella diminuzione, mai eliminazione totale, di carboidrati e grassi animali, con un contemporaneo aumento delle assunzioni di frutta fresca, verdure e legumi”.
A.F. – Siena