La contrattazione sociale come punto di partenza e filo conduttore per vincere la crisi economica. E’ stato questo il tema portanate della seconda assemblea nazionale delle camere del lavoro in corso a Chianciano Terme e alla quale è intervenuta anche la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso.
Inevitabile il riferimento da parte del leader della cgil, nel suo discorso di apertura, alla vicenda Fiat e alla consultazione su Mirafiori di giovedì e venerdì prossimi. “La Fiat – ha affermato Susanna Camusso – sbaglia i tempi e le risposte oltre a ridurre i diritti dei lavoratori e la loro fiducia sulle prospettive. L’unica cosa che riesce a dimostrare è una debolezza dell’azienda ed un mistero che avvolge da tempo il piano idustriale per il rilancio”. Parole forti a cui hanno fatto seguito quelle direttamente rivolte all’amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne sostenendo che “insulta ogni giorno, non solo i lavoratori della sua azienda, ma anche tutto il Paese. Se Fiat può tenere nascosto il piano – ha concluso poi Susanna Camusso – è anche perchè c’è un Governo che non fa il suo lavoro ma è tifoso e promotore della riduzione dei diritti”.
Il botta e risposta a distanza tra vertici Fiat e Cgil non si è fatto attendere e Sergio Marchionne ha replicato dal Salone dell’Auto di Detroit sostenendo che “è impossibile e sbagliato confondere il cambiamento con un insulto all’Italia nella convinzione che il modo di operare industrialmente vada profondamente rinnovato”.