Il fenomeno dei migranti, richiedenti asilo e rifugiati, «non è certamente destinato a cessare» anche «alla luce delle informazioni fornite al Consiglio episcopale permanente» della Cei. Lo sottolineano i vescovi toscani nel documento approvato al termine dell’assemblea regionale della Cet svoltasi a Lecceto (Firenze). Ribadendo l’impegno delle comunità ecclesiali «per l’accoglienza e per una piena integrazione di chi bussa alle nostre porte», la Cet sottolinea che questo, «tuttavia, non può implicare l’esercizio di atti di culto di altre religioni in luoghi di culto cattolici».
Vescovi toscani: accoglienza si ma separando i diversi culti Per i vescovi toscani, «l’accoglienza si fa nel rispetto delle diverse identità, senza confusioni che offenderebbero in primo luogo le stesse persone accolte», spiega la nota. Una presa di posizione ufficiale, pur senza riferimenti diretti, a poche settimane dall’idea lanciata da due sacerdoti della diocesi di Pistoia pronti a concedere spazi per la preghiera, anche in chiesa, ai profughi musulmani ospitati nel loro paese.
A Pistoia il messaggio era stato frainteso Sul tema, era intervenuto anche il vescovo di Pistoia, monsignor Fausto Tardelli: «I sacerdoti coinvolti hanno ribadito che il loro pensiero e la loro volontà di apertura agli immigrati sono stati travisati, dal momento che non è assolutamente loro intenzione creare situazioni di confusione che non aiutano certo l’accoglienza. I parroci – aveva concluso monsignor Tardelli – sono ben consapevoli della necessità di agire in questo campo con grande attenzione e rispetto sia di chi viene che della popolazione residente al fine di realizzare una vera integrazione sociale».