«Il nostro sistema è più sano di quello che appare, poi ci sono delle punte che sono preoccupanti, la banca aretina, ma non solo, vicentina, ferrarese, marchigiana, rappresentano non la punta dell’iceberg, perché il sistema sotto non è traballante, rappresentano e continuo a sperarlo, delle eccezioni». Così il viceministro per le Infrastrutture, Riccardo Nencini ascoltato nella giornata di lunedì in Commissione regionale su Mps presieduta dal consigliere del Movimento cinque Stelle, Giacomo Giannarelli.
«Nessuna relazione diretta di natura politico-amministrativa né con Mps, né con altre banche» Quando è successo il crack finanziario di Mps Nencini era «presidente del Consiglio regionale, dal 2000 al 2010, e non ci occupavamo assolutamente di banche – ha detto – , assistevamo a un dibattito che poteva avvenire in Consiglio su presentazioni di mozioni, ordini del giorno, interrogazioni, ma non c’era nessuna relazione diretta di natura politico-amministrativa né con il Monte dei Paschi, né con altre banche italiane o toscane». «Penso che la commissione regionale Mps sia nata per dare un contributo a capire le cause che hanno portato alla situazione della banca senese» ha aggiunto Nencini rispondendo a chi gli chiedeva cosa si aspettasse dalla sua audizione in commissione regionale Mps.«Ho chiesto notizie prima di venire, per capire se c’era un campo particolare al quale mi dovessi, fra virgolette, dedicare – ha aggiunto il viceministro Nencini- Non ho avuto nessuna risposta, quindi, ascolterò le domande che mi arriveranno, però se è una commissione immagino che l’obiettivo sia quello di mettere ordine per lo meno nella somma di notizie che complessivamente sono arrivate».