Tra poche ora sarà Natale. Per chi crede e anche per chi non ha il dono della fede. Per tutti la Festa è un’occasione per riflettere, fare bilanci e costruire prospettive per il nuovo anno. A sentire i media, che su questo punto concordano come raramente accade, il 2012 che ci attende sarà anche peggiore dell’anno che ci lasciamo alle spalle. E questo non è certo un buon augurio.

Il Prodotto interno lordo non crescerà mentre il debito sicuramente si. I nostri stipendi, per chi ancora ce li ha, non miglioreranno granché mentre le tasse, dirette o indirette, quelle si. Pagheremo per la casa che abbiamo, per i soldi che risparmiamo (anche nei libretti al portatore con la paghetta della nonna), per il trasporto pubblico che non passa mai e per la macchina che siamo costretti a prendere perché il trasporto pubblico non passa.

Non si potrà più sperare nel posto fisso, e stando così le cose, nemmeno in quello mobile. Pagheremo di più anche l’abbonamento alla televisione. Ma ora almeno abbiamo centinaia di canali da vedere. Con la magra consolazione di sapere che quelle emittenti vanno avanti a fatica e a malapena riescono a pagare le centinaia di maestranze che vi lavorano, eccetto i soliti noti.

Per fortuna il mondo va avanti nonostante le nefaste previsioni.

«Ci sono nel mondo tante forze buone che agiscono per la costruzione di una società più giusta», ha detto oggi a La Stampa il Cardinale Carlo Maria Martini, uno che le Sacre Scritture le frequenta e non da oggi. Uno che conosce il mistero della Natività di Dio che si fece bambino per amore dell’Uomo, uno che non rifugge dal confronto con l’ateo, con il non credente.

C’è da augurarselo che queste forze agiscano per la costruzione di una società più giusta. Non dimentichiamo però che anche noi, singolarmente e in forma collettiva, componiamo quelle forze buone. Anzi, per come vanno le cose, dobbiamo comporle e dobbiamo agire. È finito il tempo delle deleghe agli altri, al capo condominio come al capo del governo. Prendiamoci le nostre responsabilità e cominciamo ad agire se vogliamo una società migliore e più giusta. Se la vogliamo per noi e per chi verrà dopo di noi. Non c’è più tempo a perdere.

Noi di agenziaimpress.it proveremo a raccontare il 2012 con questo spirito, provando a riconoscere quelle forze buone che agiscono con l’obiettivo di costruire una società più giusta.

Auguri a tutti (c’è da augurarselo)