Tutela della salute umana e tutela dell’ambiente sono gli obiettivi principali del Conaf, Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali, riguardo all’applicazione della direttiva comunitaria sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, di cui da mesi è in corso un dibattito pubblico. È la novità che il Conaf presenterà domani, giovedì 25 novembre (ore 16.30), a Udine (presso la Facoltà di Agraria, Via delle Scienze) all’interno del VIII Convegno dell’Associazione italiana società scientifiche agrarie (Aissa), in programma nella cittadina friulana fino al 26 novembre. Nell’occasione il Conaf (venerdì 26) terrà il proprio Consiglio a Udine, incontrando gli iscritti all’Ordine provinciale e i rappresentanti della Federazione regionale del Friuli Venezia Giulia.


Il contributo degli agronomi – “In una fase in cui cambiano le norme sulla commercializzazione degli agro farmaci – sottolinea il presidente Conaf Andrea Sisti -, il Conaf è presente per dare il proprio contributo qualificato, concreto e attuale”. Recentemente il Senato ha licenziato la legge comunitaria 2009, con l’articolo 41 conferisce delega al governo a modificare il DPR 290/01 e ad adottare un nuovo regolamento in materia di produzione e commercio di prodotti fitosanitari. “Il Conaf – afferma Enrico Antignati, consigliere Conaf – sostiene che il sistema proposto basato sul binomio “prescrizione agrofarmaci e agrofarmacie” garantirebbe l’adempimento agli obblighi previsti (dal Regolamento CE 1185/2009) relativo alle statistiche sui pesticidi. Infatti la conseguente necessaria presenza del dottore agronomo sia in fase di utilizzo in campo, che in fase di vendita dell’agrofarmaco unitamente all’implementazione di un sistema informativo per la trasmissione telematica dei dati, garantirebbe la creazione di un flusso continuo di informazioni sull’utilizzo e sull’immissione in commercio degli agro farmaci”.


Prescrizione obbligatoria –  Alla base, secondo il Conaf, ci deve essere un processo decisionale virtuoso che si conclude con la prescrizione obbligatoria dell’agrofarmaco. Il ricorso all’uso di agrofarmaci dovrebbe essere “autorizzato” in forma scritta da quel consulente, in possesso di specifica competenza in campo fitoiatrico nonché del requisito della terzietà, che ha supportato l’utilizzatore professionale nel processo decisionale. “L’utilizzatore professionale – aggiunge Antignati – , provvisto dell’apposito “patentino”, potrà acquistare gli agrofarmaci esclusivamente presso le agrofarmacie, dietro presentazione della prescritta ricetta. La vendita dell’agrofarmaco nelle agrofarmacie, uniche rivendite autorizzate al commercio di tali prodotti, potrà essere effettuata solo da soggetti in possesso di laurea in scienze agrarie e forestali iscritti nei rispettivi Albi professionali. Con la prescrizione e le agrofarmacie – conclude Antignati – si garantisce così il raggiungimento degli obiettivi della tutela della salute umana, la tutela dell’ambiente e il monitoraggio dell’uso degli agro farmaci”


Roma