Aung San Suu Kyi sarà cittadina onoraria di Pistoia. Ad annunciare l’onorificenza per l’icona dell’opposizione democratica in Birmania agli arresti domiciliari da 21 anni, liberata sabato il sindaco della cittadina toscana Renzo Berti unitamente a Giampaolo Pagliai, Capogruppo UDC in Consiglio Comunale e alla Consigliera del gruppo PD, Alice Giampaoli, delegata dal sindaco ai gemellaggi e alle relazioni internazionali.


La cittadinanza onoraria – La proposta di conferimento della cittadinanza a Aung San Suu Kyi, già insignita del Premio Nobel per la Pace nel 1991 e della Medaglia d’Onore dal Congresso degli Stati Uniti nel 2008, avanzata in prima istanza dallo stesso Pagliai e successivamente approvata all’unanimità dal Consiglio comunale lo scorso mese di giugno, è stata accolta con interesse dal sindaco che ha dichiarato: “La tolleranza, la democrazia, la pace e la libertà oggi più che mai non possono avere confini. Si tratta di valori fondanti la comunità civile che la città di Pistoia ha sempre riconosciuto cercando di valorizzare persone, iniziative e simboli volti a promuoverli. Il conferimento della cittadinanza onoraria a Aung San Suu Kyi rientra dunque in quest’ottica e assume oggi, giorno della sua annunciata liberazione a pochi giorni dallo svolgimento delle ennesime elezioni-truffa in Birmania, un significato simbolico per richiamare l’attenzione di tutti, ancora una volta, sulla necessità di ulteriori sforzi da parte della comunità nazionale e internazionale per un’affermazione pacifica della democrazia anche in questo Paese”. Il sostanziale riconoscimento nei valori per cui da anni lottano l’opposizione politica in Myanmar e la sua leader Aung San Suu Kyi, è alla base della proposta di delibera per il conferimento della cittadinanza onoraria alla “Signora di Rangoon” che sarà sottoposta al Consiglio Comunale dal sindaco Berti.


Le motivazioni – Tra le motivazioni che sono espresse nella proposta di delibera a sostegno del conferimento, “l’impegno politico di Aung San Suu Kyi volto alla affermazione delle idee di democrazia, pace e rispetto dei diritti umani, valori che, nel corso della sua attività politica, ha saputo attualizzare e connettere alla tradizione religiosa e culturale birmana” e “il messaggio universale di Aung San Suu Kyi volto ad affermare la democrazia come unica ideologia coerente con la libertà”. Viene inoltre sottolineata, nella proposta, la straordinaria esperienza politica di una donna che “testimonia la drammatica situazione di restrizione dei diritti civili e politici dei militanti dell’opposizione in Myanmar, dove, secondo i dati di Amnesty International vi sono circa 2200 prigionieri politici a rischio di torture e altri maltrattamenti, detenuti in condizioni proibitive che ne mettono a rischio la salute”. Il conferimento della cittadinanza onoraria Aung San Suu Kyi, quindi, è di grande valenza simbolica per lanciare alla comunità nazionale ed internazionale, dopo il recente intervento del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama per chiedere la liberazione della leader della Lega Nazionale per la Democrazia, un appello affinché venga posta fine alla violazione dei diritti civili e politici in Myanmar e per compiere ogni sforzo volto a ristabilire la piena democrazia nel Paese.


Pistoia

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