Lo scontro tra giornalisti e politici in Toscana si alza ogni giorno di più. Ieri furono le dichiarazioni del presidente nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino (nella foto), in visita a Firenze, contro la decisione del Consiglio regionale di chiudere l’agenzia dell’informazione; oggi è il presidente dell’Ordine toscano, Carlo Bartoli, insieme al presidente dell’Associazione stampa toscana, Paolo Ciampi, a definire “inammissibili” le dichiarazioni dell’assessore alla cultura del comune di Firenze, Giuliano Da Empoli che in Consiglio Comunale aveva auspicato la chiusura della edizione toscana de Il Giornale.


In entrambi casi è il Pd a finire sotto gli strali dei vertici dell’Ordine e del sindacato dei giornalisti toscani. Ma non erano gli uomini del Pd a sfilare a piazza Navona nell’ottobre del 2009 nella manifestazione per la libertà di stampa? Non erano sempre loro, questa estate, a promettere barricate contro la legge sulle intercettazioni? E adesso, che succede?


Auspichiamo che qualcuno nel Partito Democratico replichi ao più presto al sospetto che gli uomini di Bersani non scendessero in piazza solo contro Berlusconi ma per reale convinzione che in una democrazia la libertà di stampa è sacra e inviolabile e i giornalisti devono continuare ad essere sentinelle del potere. E non i loro scendiletto.


Leggi intervento di Bartoli e Ciampi su Da Empoli

Il presidente Iacopino contro l’Assemblea regionale – “Oggi si registrano anche in Toscana cose quanto meno curiose; un intero Consiglio regionale che, con voto unanime, cassa l’Agenzia di Informazione, colleghi di un’importante emittente in cassa integrazione da 14 mesi, ed altri il cui lavoro viene chiaramente sottopagato. In questo contesto, garantire informazione e contenuti è sempre più difficile, e la cosa vergognosa è che ci sono editori che ci chiedono di intervenire presso il Governo per fare avere loro integrazioni nei finanziamenti; sono quelli stessi che trattano i giornalisti come schiavi, pagandoli due euro a pezzo. Sono i nuovi negrieri del III° millennio. In Toscana, il Consiglio e la Giunta regionale sono stati tra i primi in Italia a dotarsi di Agenzie per l’informazione strutturate; oggi non dobbiamo tornare indietro.”


Con queste parole Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei giornalisti italiano, ha tracciato questa mattina un rapido quadro di quello che sta accadendo in Toscana, evidenziando l’impegno dell’Ordine nazionale accanto al Consiglio dell’Odg toscano per combattere simili realtà. A queste parole, nella visita dei rappresentanti (Iacopino ed il segretario Giancarlo Ghirra) dell’Ordine nazionale dei giornalisti a Firenze, hanno fatto eco le parole del presidente dell’Odg Toscano, Carlo Bartoli, che ha definito come “incresciosa” la vicenda del Consiglio regionale ed ha ricordato come fondamentale “il divieto di effettuare una commistione tra informazione e comunicazione, come, invece, accade troppo spesso anche in Toscana. L’informazione è un diritto dei cittadini e come tale deve essere svolta. Questa distinzione, però, è stata dimenticata in molti enti della pubblica amministrazione; per questo l’Odg è stato costretto ad intervenire. Per riuscire a gestire al meglio la situazione toscana l’Ordine sta mettendo in campo tutti i suoi strumenti”.

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