“Sono parole inammissibili. È triste pensare che un assessore comunale, una persona che ricopre un ruolo così delicato e importante, possa fare affermazioni gravi come quelle che ieri ha pronunciato Giuliano da Empoli (nella foto insieme al sindaco Matteo Renzi). Tutto questo per il ruolo che ha e deve avere l’informazione, per il diritto che tutti i cittadini hanno ad essere informati,e non ultimo, per il fatto che quando si parla di informazione, si parla anche di posti di lavoro, un patrimonio prezioso per tutta la collettività”.


Questo il commento del presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, Carlo Bartoli, e del presidente dell’Associazione stampa, Paolo Ciampi, alle parole che l’assessore alla cultura del Comune di Firenze, Giuliano da Empoli, ha pronunciato nel corso della seduta del Consiglio comunale di Firenze di lunedì. In risposta ad un intervento del consigliere Mario Tenerani, collega del “Giornale della Toscana”, l’assessore ha infatti affermato: “Non so come farà il consigliere Tenerani a prendere certe notizie quando questi giornali chiuderanno”. E, alla richiesta di rettificare queste affermazioni, ha aggiunto che “il mondo dell’informazione è fatto di tante cose, per cui per una testata che muore c’è un sito web che rinasce”.


“In un momento come questo, senza dubbio nero per l’informazione e l’editoria, – proseguono Bartoli e Ciampi che esprimono ai colleghi del Giornale la piena solidarietà di Ordine e Associazione stampa – sentire affermazioni di questo genere è di una gravità sconcertante. Ed è ancor più sconcertante prendere atto che a 24 ore di distanza l’assessore non abbia avuto il buon gusto di scusarsi pubblicamente. Al di là del pluralismo dell’informazione, che andrebbe difeso e non affossato, l’assessore dimentica forse che nei quotidiani si lavora; nel caso specifico, il Giornale della Toscana dà lavoro a 25 famiglie. La tutela del posto di lavoro e della pluralità dell’informazione dovrebbero essere al primo posto anche per il Comune di Firenze.”