Pannelli solari là dove ora c’è una discarica abusiva di gomme. Sembra avviarsi a soluzione una vicenda che nel comune di Rapolano Terme va avanti da trent’anni tra denunce, processi e condanne ma mai con un ripristino ambientale. Ora, forse, sembra giunta la parola definitiva con la proposta se non di risanamento (valutato superiore ai 3 milioni di euro) con una messa in sicurezza dell’area di Collalto e la trasformazione in parco per la produzione di energia elettrica.

Trenta anni di discarica abusiva In una collina, lungo l’antica strada Lauretana, infatti, accanto alle vigne si era andata formando dagli anni ’80, in un fondo privato, un’autentica discarica abusiva di quasi 45mila metri quadrati. In origine quei copertoni dovevano servire per la lavorazione di una locale azienda, ma da subito il Comune aveva contestato il proprietario che si trattava di discarica, con ricorsi vinti fino a massimo grado. Poi nel 1995 un rogo (certamente doloso ma i responsabili non sono mai stati individuati) aveva distrutto parte di quel materiale, creando paura e danni e un’inchiesta della magistratura senese che aveva intimato l’allora primo cittadino di Rapolano Terme a procedere «con urgenza allo smaltimento dei rifiuti presenti in località Villa dei Boschi costituiti da pneumatici fuori uso non interrati».  Nel 2008 se ne era occupato anche il Tg satirico di Canale 5 «Striscia la notizia». Naturalmente il Comune non aveva potuto procedere visti gli alti costi per la bonifica.

Pannelli solari invece di gomme Oggi il Consiglio comunale di Rapolano Terme, dopo un lungo contenzioso con i proprietari del fondo, ha approvato un ordine del giorno per la messa in sicurezza dell’area e un suo riutilizzo per un campo fotovoltaico. Non, dunque, una bonifica ma perlomeno un riutilizzo dell’area per scopi produttivi e sostenibili. In tempi di vacche magre è comunque qualcosa.

Copertone selvaggio in Italia Proprio nel giorno di questa annuncio, che è un significativo passo avanti e può essere preso ad esempio per altre amministrazioni locali con simili problematiche, Sette, il magazine del Corriere della Sera, pubblica un’inchiesta titolata «Gomme selvagge», spiegando il business che le ecomafie stanno portando avanti in questo settore. Ecopneus insieme a Legambiente nel rapporto «Copertone selvaggio 2011» informa, infatti, che ogni anno vengono dismessi 380mila tonnellate di pneumatici esausti e di questi oltre 100mila finiscono nel mercato illegale della mafia. In pratica, una gomma ogni quattro delle nostre macchine va ad arricchire il mercato nero. Solo nell’ultimo anno la Polizia ha sequestrato 286 discariche abusive in Italia, mentre sono state 1334 i sequestri di aree illegali, 40 nella sola Toscana (3%). Dal 2005 ad oggi sono stati posti sotto sequestro l’equivalente di 906 capi di calcio. Un dato inquietante se si considera che spesso questo avviene in aree rurali a bassa densità di popolazione e dunque intatte dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Ma con alti rischi che quei campi di calcio si trasformino in inceneritori a cielo aperto. E la vicenda assume toni ancora più fastidiosi per i consumatori se si considera che quando andiamo a comperare i copertoni nuovi paghiamo anche una voce che comprende la futura gestione e recupero di quei copertoni finito il loro ciclo.