Cos’hanno in comune le rane del Madagascar, la palma nana di Goethe, i fiori dell’Appennino e almeno 30-40 milioni di piante e animali di tutti i tempi? Sono il patrimonio di biodiversità scoperto, studiato, custodito grazie a centinaia di musei scientifici, orti botanici e acquari disseminati su tutto il territorio italiano. Un patrimonio immenso e poco noto che il 23-24 ottobre sarà sotto i riflettori per “Biodiversamente”, il primo Festival dell’Ecoscienza, organizzato dal Wwf in collaborazione con l’Associazione Nazionale Musei Scientifici per scoprire i segreti della biodiversità non solo nelle aree naturali, ma anche nei luoghi della divulgazione e della ricerca scientifica “made in Italy”, strumenti essenziali e troppo spesso trascurati per la tutela della natura.


L’evento – Il Festival dell’Ecoscienza avrà luogo proprio nel clou dell’Anno della Biodiversità indetto dall’ONU, mentre in Giappone (alla Conferenza delle Parti di Nagoya, 18-29 ottobre) i governi di tutto il mondo saranno chiamati a decidere le sorti della biodiversità mondiale, definendo nuove strategie per la conservazione della natura entro il 2020 dopo il fallimento degli obiettivi 2010. Per tutto il fine settimana ci saranno laboratori a tema, visite speciali con guide d’eccezione, mostre, installazioni e giochi interattivi.
In Toscana sono 6 ad oggi le realtà (enti e strutture scientifiche) che organizzeranno, assieme al Wwf, iniziative dedicate a questa speciale due giorni sulla biodiversità (dettaglio info e programmi su
www.wwf.it).