Ancora lezioni rimandate all’Università degli Studi di Siena. Nonostante il rinvio della discussione alla Camera del disegno di legge di riforma, i ricercatori senesi insieme a quelli di molte altre città italiane e toscane, proseguono la loro Mobilitazione scegliendo come forma di protesta l’indisponibilità alle lezioni frontali.


Caos all’Ateneo – La situazione più grave a Lettere dove su trentanove sono ventisei i ricercatori indisponibili e alto è anche il numero dei professori associati che non fanno lezione per esprimere solidarietà. Una solidarietà che non proviene da molti studenti che si vedono slittare lezioni, corsi, esami e appelli. In particolare nelle facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economia e Medicina, ci sono studenti che vorrebbero un anno accademico già programmato e un normale svolgimento delle attività universitarie.


Stop – I ricercatori ci spiegano che i corsi sono fermi perché all’Università di Siena oltre il 40% delle lezioni sono svolte da strutturati e precari che in questo momento sono in mobilitazione. Lezioni frontali che peraltro i ricercatori non sarebbero tenuti a fare perché la Legge non prevede la didattica integrativa.


Le ragioni del dissenso – La protesta si scaglia quindi contro una riforma che giudicano in parte buona nella previsione di tenure track, le assunzioni a tempo per due trienni , ma sfavorevole nella previsione di cambiamenti a costo zero.


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