g7«C’è una notizia che acquista una certa consistenza di ufficialità, dopo che pure l’avevamo saputa ed è che non si terrà il vertice G7 a Firenze». A dirlo è il governatore Enrico Rossi, il grande escluso dall’incontro che si sarebbe tenuto lo scorso 5 marzo nel capoluogo toscano a Palazzo Vecchio alla presenza oltre che del sindaco Dario Nardella, della sua vice, Cristina Giachi e del presidente di Toscana Aeroporti, Marco Carrai, anche del premier Matteo Renzi. Tante le decisioni sul tappeto nelle lunghe ore di discussioni del meeting politico sulle future scelte intorno al capoluogo di regione, fra cui la costruzione del sotto attraversamento del treno Alta Velocità, la costruzione delle future linee della tramvia, il nuovo stadio ma anche e soprattutto il futuro vertice G7 che si terrà nel 2017 e che inizialmente il premier aveva previsto che si tenesse proprio a Firenze.

enricorossi3Rossi: «Il premier sa di avere un debito con Firenze»Dall’incontro di oltre tre settimane fa è stato escluso il governatore della Toscana, Enrico Rossi che però ha evitato di fare polemica sulla sua assenza al faccia a faccia con il premier, concentrandosi però proprio sulla mancata realizzazione del vertice con i sette Paesi più industrializzati nel capoluogo di regione. «Il G7 si sposta in Sicilia – ha continuato – , condivido la decisione del premier, mi pare che sia una decisione motivata dalla necessità di tener viva l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale e dei grandi del mondo su una vicenda che è cruciale come quella delle migrazioni e dei profughi e che naturalmente interessa i nostri confini, il primo il nostro confine meridionale, il canale di Sicilia. E tutto questo in un solco di coerenza da parte del presidente Renzi che ha sempre tenuto un orientamento basato sulle idee costituzionali di accoglienza, di umanità. Si capisce questa scelta, la intendo così. Naturalmente il presidente del Consiglio sa di avere un debito nei confronti di Firenze e della Toscana e sono certo che saprà essere presente quando ci sarà bisogno».

«La Toscana e Firenze perdono un’occasione» «Per il resto non mi sembra che possano esserci motivi legati al fatto che non ci sia ancora la pista dell’aeroporto a Firenze, perché mi pare che nel 1995 o 1996 si tenne un vertice G6, che fu tenuto atterrando regolarmente a Pisa o con aerei di dimensione più piccola a Firenze – ha aggiunto Rossi – Pertanto, questa non è la ragione. Semmai trovo che possa essere l’altra. Ne condivido le ragioni, me ne assumo la quota parte della mia responsabilità, per quello che serve, però faccio anche presente, peccato perché la Toscana e Firenze perdono un’occasione importante di business, di promozione, di economia».