Fra gli ordini professionali e Confindustria esiste un denominatore comune, da oggi c’è necessità di lavorare per avvicinare le distanze. E’ questo in sintesi il messaggio che è partito dal XIII Congresso nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali, in corso in Emilia Romagna fino a sabato 25 settembre, e che oggi ha visto la tavola rotonda di Reggio Emilia dedicata alla riforma delle professioni. Per la prima volta Ordini professionali e Confindustria si sono seduti allo stesso tavolo, per discutere di riforma e competenze. I professionisti sono oltre due milioni in Italia, che rappresentano il 12 per cento del Pil nazionale.
Agronomi aperti al confronto – “Gli Ordini professionali – ha sottolineato il presidente Conaf Andrea Sisti – sono disponibili ad avviare un confronto concreto senza alcun pregiudizio; senza dimenticare un punto imprescindibile – ha aggiunto – il rispetto dei principi fondamentali delle professioni intellettuali”. Alla tavola rotonda condotta da Enrico Mentana, introdotta da una relazione di Rosa Valletta, Centro studi Conaf, hanno partecipato, oltre al presidente Sisti del Conaf, il vicepresidente nazionale di Confindustria Aldo Bonomi, Pierluigi Mantini, membro della Commissione Giustizia della Camera; Giovanni Rolando, presidente del Consiglio dell’ordine nazionale degli ingegneri; Andrea Bonechi, consigliere delegato per le professioni Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e esperti contabili; Giuseppe Jogna, presidente Collegio nazionale dei periti industriali; Roberto Orlandi, vicepresidente del Comitato Unitario Professioni; Lorenzo Morelli, preside della Facoltà di Agraria di Piacenza; Maurizio Gentilini, presidente Federconsumatori Bologna.
La riforma delle professioni – “La riforma – ha spiegato Sisti – per arrivare a rappresentare un sistema professionale vincente in Europa deve basarsi sull’innalzamento delle competenze dei giovani attraverso la formazione, e sul principio di sussidiarietà dei professionisti nei confronti dei cittadini e della pubblica amministrazione. Quella della riforma è un’occasione storica, da non perdere e alla quale il mondo delle professioni tecniche, pur nelle rispettive differenze, si è presentato unito nell’ultimo incontro consegnando un documento condiviso al Ministro Alfano. Attendiamo la proposta governativa al Parlamento”.
Reggio Emilia