Il Gruppo Montepaschi è l’unica italiana tra le 23 banche con le migliori performance di sostenibilità al mondo e tra le prime 12 a livello europeo. Il titolo Mps è stato infatti confermato nei Dow Jones Sustainability Indexes World e Europe, curati dalle società Dow Jones Indexes e dall’agenzia di rating svizzera SAM Research.


L’analisi – Gli indici seguono un approccio best-in class e includono le aziende leader nella sostenibilità in ogni settore industriale. La revisione annuale, che quest’anno ha coinvolto oltre 2.600 società, è basata su un’analisi intergrata di performance economiche, sociali e ambientali in un ottica di lungo periodo, valutando aspetti tra i quali corporate governance, risk management, brand management, climate change, la catena dei fornitori, la gestione delle risorse umane.


Il giudizio – La positiva valutazione premia le iniziative di responsabilità sociale messe in campo dal Gruppo negli ultimi anni, in particolare una sempre maggiore integrazione della Corporate Social Responsibility (Csr) nella gestione strategica, l’attenzione ai clienti, espressa in misura preponderante attraverso le tempestive iniziative di sostegno alle famiglie e alle imprese in maggiori difficoltà economiche per effetto della crisi, che hanno fortemente caratterizzato l’azione commerciale (numerosi mutui sospesi ad oltre 8mila famiglie e circa 6mila PMI nel 2009). Inoltre la crescita della società del Gruppo di Microcredito di Solidarietà: 255 i piccoli prestiti erogati nel 2009 in favore dei più svantaggiati; e 230 quelli già erogati nei primi sei mesi del 2010. Poi lo sviluppo continuo del tavolo permanente con i consumatori (Consumer Lab) ha permesso di conoscere sempre meglio le necessità dei clienti, anche attraverso cicli di incontri-dibattiti sui temi caldi del rapporto banca-consumatore e l’apertura al pubblico di specifici corner informativi in filiale. Inoltre le iniziative nel  campo dell’efficienza energetica – che hanno consentito di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 (filiali eco-compatibili, green IT, bancomat solari, energia elettrica da fonti rinnovabili, ecc.) – e della green economy con alcune migliaia di finanziamenti negli ultimi anni in favore di privati-famiglie e imprese, e per la realizzazione di impianti di larga scala nei territori. (1.000 progetti per 380 milioni di finanziamenti nel 2009 e oltre 400 milioni nei primi sei mesi del 2010). E ancora: la policy, in essere dal 2001, in materia di coinvolgimento nel settore degli armamenti, avviando a cessazione anche l’operatività residuale nella’ambito della Legge 185/1990 gestita da Banca Antonveneta prima del suo ingresso nel Gruppo, lo sviluppo di  un sistema di valutazione e rating che da quest’anno consente  di informare i clienti anche in merito ai livelli di sostenibilità dei fondi in offerta. Infine la Sostenibilità a 360 gradi della gestione della catena di fornitura ed acquisto di prodotti eco-compatibili per quasi il 50% delle spese per gli uffici.
 
Siena