In Toscana cresce il rischio di tossinfezioni alimentari nel periodo estivo. Lo rivela il rapporto 2002-2009 del CeRRTA, Centro di Riferimento Regionale sulle Tossinfezioni Alimentari.


Lo studio – Si tratta quasi sempre di patologie “benigne”, che però coinvolgono spesso soggetti immunologicamente più deboli, come anziani e bambini, richiedendo in molti casi il ricovero. Secondo il Rapporto dal 2002 al 2009 in Toscana i casi di MTA (malattie trasmesse da alimenti) sono stati 3.210 (200 nel 2009), con un andamento stagionale: picchi evidenti nei mesi estivi, diminuzione degli episodi nei mesi invernali (con l’eccezione di gennaio, in cui gli episodi sono probabilmente riferibili alle abitudini alimentari tipiche dei periodi natalizi). Le maggiori responsabili delle malattie trasmesse da alimenti in Toscana continuano ad essere le infezioni da salmonella. Gli alimenti che fanno da veicolo delle infezioni alimentari sono a livello domestico le uova; nei pubblici esercizi, la carne e il pesce. Gli altri veicoli: dolci e gelati, molluschi, pasta e minestre, latte e latticini, acqua. Negli otto anni presi in considerazione dal Rapporto, i casi di tossinfezione alimentare sono stati sostenuti soprattutto dalle salmonelle (responsabili del 46 per cento dei focolai) ma negli ultimi anni hanno assunto molta rilevanza il Clostridium perfrigens e le intossicazioni da istamina.


Le intossicazioni da funghi – Un cenno a parte meritano le intossicazioni da funghi. Nel triennio 2007-2009 i micologi degli Ispettorati Micologici Regionali hanno ricevuto un totale di 136 chiamate per sospette intossicazioni da funghi, provenienti dai pronto soccorso degli ospedali. Le persone coinvolte sono state in totale 331. Nel 59 per cento dei casi si è trattato di intossicazioni da funghi tossici, nel 21 per cento di indigestione da funghi non tossici, nel 19 per cento non è stato possibile identificare correttamente il tipo di patologia. Le regole essenziali per i cercatori di funghi sono quelle di non raccogliere funghi che non si conoscono; se non si è certi, rivolgersi all’ispettorato micologico; non raccogliere funghi troppo maturi ed eliminare le parti che non sono in buono stato di conservazione; ricordare che esistono allergie e intolleranze anche ai più comuni funghi commestibili; consumarli con moderazione.


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