Quelle pietre simbolo identificativo di una comunità. Le mura trecentesche, come il ponte di accesso alla cittadina, rappresentano l’icona del “garbo” ascianese. L’appellativo di una piccola cittadina e della sua popolazione tramandato nei secoli dalle tradizioni scritte dopo la pagina di storia più celebre a Siena: la Battaglia di Montaperti. Fu infatti nel 1260, nell’epico scontro che vide la sconfitta dei Guelfi fiorentini per mano dei Ghibellini senesi, che le truppe ascianesi si spostarono fino alla piana di Montaperti per portare il loro aiuto alla balzana. E il loro onore in battaglia fu tale che furono gli stessi senesi a dare l’appellativo di “garbati ascianesi”. E fu lo stesso Comune di Siena, nel 1287, a volere la costruzione delle mura di Asciano per un’opera che sarebbe stata completata tra il 1342 e il 1352. Oggi quelle mura simbolo di un’identità trovano nuova luce dopo un attenta opera di restauro rendendo “garbato” anche il fasciano estetico del borgo. Anche contro chi, come le truppe naziste in ritirata, oltre mezzo secolo fa, non usò garbo nel cercar di distruggere mura e identità.