L'Otto dicembre, Immacolata Concezione, dovrebbe essere giorno di festa. Per tradizione è il primo utile per allestire addobbi natalizi, albero e presepe. Si comincia a respirare il clima natalizio. Nelle case e negli uffici. Ma non negli uffici delle banche di tutta Europa, dove oggi si è lavorato, eccome.

In mattinata un’anticipazione giornalistica dava la notizia che l’Eba, l’Autorità bancaria europea, ha previsto per le banche europee un fabbisogno di capitale stimabile in 114,7 miliardi di euro. Risorse fresche per garantire il sistema bancario dalla crisi del debito sovrano. 15,4 sono i miliardi che mancano alle banche italiane; appena due mesi fa la stima parlava di 14,7 miliardi. Non è andata meglio alle banche tedesche invitate a ricapitalizzare poco più di 13 miliardi e a quelle spagnole con oltre 26 miliardi; mentre quelle francesi appena 7,3 miliardi.

Le repliche di Bankitalia e Abi Gli istituti bancari hanno tempo fino al 20 gennaio prossimo per spiegare come intendono procedere. In Italia è così dovuta intervenire Bankitalia a rassicurare l’Eba (per ironia della sorte diretta da un italiano, Andrea Enria) sulla «effettiva capacità del sistema bancario di resistere a shock particolarmente sfavorevoli», l'istituto diretto da Ignazio Visco ricorda che «alcune misure per il rafforzamento dei coefficienti patrimoniali sono ad uno stadio avanzato». Intanto è intervenuta anche l’Abi, l’associazione delle banche italiane, guidata da Giuseppe Mussari, che ha inviato all’Eba una lettera per «denunciare l'utilizzo di criteri di valutazione diversi tra singole banche europee». Il punto focale è che le banche devono raggiungere il criterio del 9% del coefficiente Core Tier 1 entro giugno 2012. E per farlo devono procedere ad un rafforzamento del capitale. Escluso il gruppo Intesa SanPaolo, guidata da Giovanni Bazoli, che, in una nota, dice come «l'autorità conferma le stime dello scorso ottobre. L'esercizio sul capitale condotto dall'Eba ha determinato che Intesa Sanpaolo soddisfa il criterio del 9% relativo al coefficiente Core Tier 1 dopo la rimozione dei filtri prudenziali sulle esposizioni sovrane nel portafoglio disponibile per la vendita e la valutazione prudente, che rispecchia gli attuali prezzi di mercato, delle esposizioni sovrane nel portafoglio relativo a strumenti detenuti fino a scadenza e in quello relativo ai crediti».

Banche coinvolte Per Unicredit dell'ad Federico Ghizzoni, invece, è stimato in 7.974 milioni di euro il fabbisogno di capitale che già lo scorso novembre aveva deliberato un aumento di capitale di 7,5 miliardi. In una nota afferma che entro i termini previsti presenterà un piano per i raggiungimento degli obiettivi indicati. Ammonta invece a 2.731 milioni di euro il rafforzamento patrimoniale cui è chiamato il Banco Popolare che, sempre in una nota di oggi, denuncia il rischio che questo fabbisogno di capitale richiesto è “non appropriato” perché mette a rischio la principale attività di erogazione di credito a famiglie e imprese.

Banca Monte dei Paschi di Siena Anche negli uffici di Rocca Salimbeni a Siena ieri si è lavorato per replicare alle notizie che rimbalzavano dall’Europa. Il  Monte dei Paschi di Siena presenterebbe, secondo l’Eba, un fabbisogno di 3.267 milioni di euro. Ma Mps ritiene (leggi comunicato stampa allegato) questa richiesta “non appropriata per banche che svolgono quasi esclusivamente attività di credito a servizio di famiglie e imprese e i cui rischi finanziari sono legati sostanzialmente all'esposizione verso titoli governativi italiani”. L’auspicio è che “le attuali previsioni dell'Eba possano essere riviste quanto prima, prevedendo un diverso livello di Core Tier 1 per le banche domestiche a vocazione retail. Salvo tali riserve, l'istituto precisa comunque che farà ogni miglior sforzo per raggiungere un Core Tier 1 ratio del 9% entro la fine di giugno del 2012, tramite un mix di azioni che verranno presentate all'Autorità di Vigilanza nazionale entro il 20 gennaio 2012”. Infine una precisazione: “Nel prendere atto del risultato dell’esercizio condotto dall’Eba, si sottolinea che il buffer patrimoniale individuato per Banca Monte dei Paschi di Siena, straordinario e temporaneo, ha come determinante sostanziale l’esposizione verso il rischio sovrano Italiano, il cui valore è fortemente volatile in questi ultimi mesi. Tale volatilità, peraltro, non può, in alcun modo, mettere in dubbio la solidità dello Stato Italiano”.

L’Otto dicembre doveva essere giorno di Festa. Invece si è lavorato, eccome.